La vita nuova nello Spirito

Più tardi, quando saranno diventati padroni della terra promessa e saranno ancora circondati da terribili nemici, sarà lo Spirito che combatterà a fianco di Giosuè, di Gedeone, e abbatterà con la misteriosa fionda del piccolo Davide il gigante Golia.

Forza irresistibile, dunque, nella guida e nella difesa del popolo eletto; ma anche luce e fuoco che accende la mente dei profeti per tenere desta la fiamma della speranza nel futuro Redentore.

E’ lo Spirito che canta sull’arpa di Davide le sofferenze, le umiliazioni, le glorie e i trionfi del Cristo venturo. E’ sempre Lui che descrive nei dettagli, attraverso le profezie di Isaia, di Geremia e degli altri profeti, le opere misericordiose del Messia. E’ Lui che canta le ebbrezze estasianti dell’amore di Dio e le anime elette, nel Cantico dei Cantici.

Ma nonostante questo, una seconda schiavitù è riservata al popolo eletto. Esso ha peccato, il cuore si è indurito, e il peccato è schiavitù e morte. Sulle rive dei fiumi di Babilonia, essi non cantano più:hanno appeso le cetre, dopo averle bagnate di pianto. Le promesse sono svanite nei cuori, e le gioie inebrianti dell’attesa redenzione sono diventate ossa aride.

Il popolo di Dio è diventato un campo sterminato di ossa aride e senza vita.

Così lo vede Ezechiele.

Però lo Spirito è lì: “Profetizza figlio dell’uomo, e dì allo Spirito:Così parla il Signore; vieni o Spirito, dai quattro venti e spira su questi morti, perché rivivano!”.”Io profetai, come il Signore mi aveva detto, poi lo Spirito entrò in quelle ossa, che presero vita e si rizzarono in piedi: erano in numero grande, sterminato”(Ez.37,9-10).

Ma c’è ancora meglio. Le ossa aride avranno vita nuova, differente, migliore della precedente. Sarà come una nuova creazione.

“Io darò a voi un cuore nuovo, e porrò in voi uno spirito nuovo: toglierò il cuore di pietra dal vostro corpo, e vi darò un cuore di carne. Porrò in voi il mio Spirito, e farò sì che viviate secondo i miei statuti, osservando e mettendo in pratica le mie leggi” (Ez.36,26-27).

Come possiamo capire è l’annunzio della nuova Pentecoste che sarà diversa, più perfetta della precedente.

Ecco infatti come viene descritta da Geremia: “Ecco vengono dei giorni, dice il Signore, in cui io farò con la casa d’Israele e quella di Giuda una nuova alleanza. Non sarà come l’Alleanza che feci coi loro padri..metterò la mia legge in loro, e la scriverò nei loro cuori. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro dicendosi a vicenda:impara a conoscere il Signore! Ma tutti, dal più piccolo al più grande, mi potranno conoscer, dice il Signore, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato!” (Ger.31,31-34).

Io darò loro un altro cuore, un altro modo di vivere, affinché mi temano sempre per il loro bene e quello dei loro figli che verranno dopo di loro. Poi farò con loro un’Alleanza eterna di tale natura per cui non cesserò più di beneficiarli!” (Ger.32,39-40).

Dunque una nuova Alleanza, non più scritta su tavole di pietra, ma di natura spirituale, intima, nei cuori.

Ma poniamoci subito la domanda: sarà un’alleanza di cui potrà beneficiare solo la casa d’Israele e di Giuda, cioè il solo popolo ebreo?

Una nuova creazione non può essere l’esclusiva di un solo popolo; è tutta l’umanità che deve rinascere. Ecco infatti Gioele che predice una Pentecoste universale. Lo Spirito santo effonderà su tutti gli abitanti della terra, su ogni individui, senza riguardo a sesso, nazionalità, età,condizione sociale. Sarà una vera e propria nuova creazione del mondo.

“Io effonderò il mio Spirito su ogni mortale, I vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri anziani avranno dei sogni, e i vostri giovani delle visioni. Anzi, in quei giorni pure sui servi e sulle serve effonderò il mio Spirito” (Gioele3.1-2).

Non è stupendo,fratelli e sorelle? E’ il quadro ben delineato in tutti i suoi contorni di quella che sarà la vera definitiva Pentecoste.

E’ la solenne ed esaltante promessa dell’effusione dello Spirito Santo su tutti e singoli uomini della terra, accompagnata da manifestazioni divine per ogni categoria di persone. E quando il Padre celeste, stanco di ricevere olocausti di pecore e di buoi, vuole il sacrificio del Figlio (Eb.10,15), ecco che lo Spirito Santo si mette all’opera per attuare il definitivo piano della salvezza.