Trasformarsi in Cristo

Calice“Chi segue me non cammina nelle tenebre” (Gv.8,12), dice il Signore. Sono parole di Gesù, le quali, fratelli e sorelle, ci esortano a imitare la sua vita e la sua condotta, se vogliamo essere veramente illuminati e liberati da ogni cecità interiore. Dunque, la nostra massima preoccupazione sia quella di meditare sulla vita di Gesù, e di trasformarci in lui.

Trasformazione è una parola composta da due parti: trans e forma, e significa passare, transitare da una forma ad un’altra. Vale a dire avere in noi gli stessi sentimenti che furono di Gesù. Tuttavia noi possediamo una forma ben definita che ci è stata data e che si è costruita negli anni, questa forma non riguarda tanto il nostro aspetto fisico, quanto il nostro modo di pensare, di sentire, di volere, di essere.

Se esaminassimo noi stessi certamente troveremmo che nella nostra vita ci sono davvero delle cose da cambiare, atteggiamenti che non sono secondo la volontà di Dio Padre, cattive abitudini, modi di fare non corretti, debolezze ricorrenti o veri e propri peccati. Alcune di queste cose devono essere corrette, altre completamente eliminate..ma il vero problema, di cui queste cose sono la conseguenza, è che la nostra vita è stata spesso vissuta in modo indipendente da Dio.

Prima che noi lo conoscessimo realmente il Signore e ci convertissimo a lui avevamo le nostre idee su qualsiasi cosa, anche su Dio stesso, e le nostre idee regolavano tutte le scelte e decisioni. Avevamo sentimenti ed emozioni che ci influenzavano, ciò che “sentivamo” era vero e importante, ciò che non “sentivamo” era trascurato ed evitato.

Questo è l’uomo vecchio, l’uomo che vive di se stesso, che anche se crede in Dio vive in realtà come se Dio non esistesse, senza avere un riferimento a lui.

E’ l’uomo che deve essere trasformato, trasformato radicalmente ad immagine di Gesù, lui è il nostro modello. Pensiamo per un istante all’unione profonda che c’era tra Gesù e Dio Padre, come egli operava sempre secondo la volontà del Padre, come si lasciava totalmente guidare dallo Spirito Santo. Gesù non faceva nulla da se stesso ma, come lui stesso diceva, dipendeva in tutto e per tutto da Dio Padre.

Dal libro della Genesi sappiamo che Dio Onnipotente, nostro padre, creò l’uomo a sua immagine e somiglianza, gli diede una forma simile alla sua (Gn.1,26) e quando l’uomo si è allontanato da Dio con il peccato, questa forma originale, meravigliosa e perfetta, è stata inquinata, contaminata, deformata. Ma il nostro Padre vuole ricreare in noi la sua immagine, Egli vuole santificarci, renderci perfetti secondo il modello di suo Figlio unigenito Gesù.

Dobbiamo quindi tornare alla forma originale. Dobbiamo operare in noi una trasformazione, passare cioè dalla forma attuale, deturpata dal peccato, alla forma di Cristo, dobbiamo trasformare il nostro uomo vecchio nell’uomo nuovo.

Dobbiamo abbandonare la nostra vecchia vita rovinata, così come si ripone un vecchio vestito, lasciandoci rinnovare cuore e spirito, proprio come ci aveva creato Dio Padre, per vivere nella giustizia, nella santità e nella verità.

La Bibbia ci dice che l’uomo creato a immagine di Dio è formato di tre parti: spirito, anima e corpo (1^Ts.5,23), ognuna delle quali ha delle funzioni ben precise. Le tre funzioni principali debello spirito sono la conoscenza, la coscienza e la comunione con Dio; mentre quelle dell’anima sono l’intelletto, la volontà e le emozioni. Lo spirito, nel progetto di Dio, doveva avere la supremazia sulle altri parti, e doveva guidare e governare tutta la vita dell’uomo perché era la parte fondamentale che aveva contatto con Dio.

Dio infatti è Spirito ed è attraverso lo spirito dell’uomo che può avvenire la comunione. Attraverso lo spirito dell’uomo doveva avere un contatto diretto con il Padre che gli trasmetteva la vita e la saggezza con cui dirigere tutta la sua esistenza.

Quando l’uomo peccò, il suo spirito si separò da Dio. La Bibbia ci dice che diventò come “morto”, perdendo la supremazia sulle altri parti dell’uomo. L’intelligenza, le emozioni, la volontà e gli istinti di volta in volta prendono il predominio influenzando e guidando l’uomo con risultati negativi e a volte disastrosi, perché l’anima e il corpo non sono stati creati per governare la vita umana.

La vita nuova che abbiamo ricevuto con il battesimo nello Spirito Santo, è una vita che dobbiamo vivere dipendendo sempre più dal Signore, conformando al nostra mente, il nostro cuore, le nostre scelte a lui. Questo significa che piano piano ci dobbiamo abituare a basare le nostre decisioni non tanto sui nostri pensieri, le nostre convinzioni o i nostri sentimenti (la mente, la volontà, le emozioni), ma su ciò che Dio vuole e dice nella sua Parola.

San Paolo ai Romani in 12,2 dice:

“Non adattatevi alla mentalità di questo mondo, ma lasciatevi trasformare da Dio con un completo mutamento della vostra mente”.

Ora, fratelli e sorelle, facciamo una rapida escursione sulle autorità che l’uomo ha stabilito nella propria mente:

IL MONDO: Attraverso l’obbedienza ad esso da parte nostra, il mondo è diventato più di una fonte esterna di tentazione. I suoi valori, i suoi parametri e la sua etica sono diventati valori interiorizzati. Le premesse di base che influenzano i nostri pensieri e i nostri atteggiamenti ci portano a credere che la nostra felicità e il nostro benessere dipendano da quello che ci possiamo accaparrare. Dio non trova posto in questo disegno. Il nostro modo di pensare si conforma allora al mondo.

LA CARNE: Allo stesso modo, la carne, con la sua innata tendenza ad opporsi alle vie di Dio, ha ottenuto autorità sulla mente. La ricerca dell’autoaffermazione diventa la base abituale dalla quale vengono prese tutte le decisioni e formulati tutti i giudizi. La mente diventa carnale, cioè come San Paolo dice in Romani 8,7 “non si sottomette alla legge di Dio”, ed è automaticamente in rivolta contro Dio.

IL DIAVOLO: Oltre a tutto ciò, quando ci arrendiamo al sistema del mondo, ci arrendiamo a Satana che è il principe di questo mondo. La carne accetta più che volentieri la filosofia dell’autoaffermazione di questo mondo e concede così un pronto accesso a Satana per le sue scorribande.

Sempre San Paolo in Efesini 2,1-3 dice: “Anche voi un tempo eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli dell’ira, come gli altri”.

Il Diavolo ha usato e usa in modo nefasto questo suo potere chiudendo la mente umana nei confronti di Dio. Perciò la mente è accecata alla verità.

Come possiamo notare emerge con chiarezza che il primo problema di noi umani nei confronti del Vangelo non è il fatto che non vogliamo crederci, ma che l’uomo è incapace di comprenderlo.

Sempre San Paolo in 2^Corinzi4,4 ci dice: “Il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso Vangelo di Gesù Cristo che è immagine di Dio”.

Ce ne accorgiamo spesso quando parliamo alla gente di Gesù.Loro ascoltano le parole, capiscono il senso grammaticale di quello che diciamo, ma in qualche modo, la verità trasmessa da quelle parole rimane totalmente incompresa. Questa è, fratelli e sorelle, la cecità prodotta da satana, e l’eloquenza e il potere di persuasione umano non bastano per penetrarla (solo con lo Spirito Santo possiamo riuscirci).

Di conseguenza l’uomo si trova in una condizione disperata. Non può trovare Dio, perché il dominio satanico sulla sua mente tende a farlo rimanere cieco nei riguardi della verità divina.

L’uomo non può liberarsi dalla sua schiavitù mentale anche se lo vuole, perché giace sotto un’autorità che non lo molla.

Ma il nostro Padre celeste, conoscendo la nostra condizione di schiavitù, ha inviato il suo unigenito Gesù Cristo per liberarci. Noi che ci siamo convertiti, che ci siamo pentiti. Che abbiamo incontrato Gesù. Che abbiamo ricevuto il suo Spirito Santo siamo incamminati sulla via del rinnovamento, della trasformazione, della liberazione.

San Paolo in 2^Corinzi 4,6 ci dice:”E Dio disse:Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo”.

Il nostro spirito è ricreato perché crediamo in Cristo, e ora lo Spirito Santo dimora in noi riportandoci all’armonia originaria. Certo non è un processo facile, tuttavia man mano che lo Spirito Santo illumina il nostro spirito, la coscienza dà inizio al processo di rinnovamento della mente e della persona. La mente diventa sensibile al peccato e alla disobbedienza. Il pentimento e la riconciliazione portano al perdono e alla purificazione.

Se obbediamo allo Spirito Santo, lo Spirito Santo acquista autorità nella nostra mente aprendola alla comprensione delle Sacre Scritture.

Ecco ciò che dobbiamo fare perché lo Spirito Santo di Dio possa trasformarci: dobbiamo contemplare il Signore, dobbiamo cioè tenere il nostro sguardo su di lui. Più staremo uniti a lui, più lo conosceremo, mediteremo le sue parole, le sue azioni, così facendo piano piano, senza rendercene conto, gli assomiglieremo, verremo trasformati in ciò che contempliamo.

Ci servirà molta pazienza e costanza perché non vedremo dei risultati immediati, questo è un processo molto lento e non evidente. Anche se a volte ci sembrerà di non essere cambiati un granché, di avere ancora tutti i nostri difetti, non lasciamoci mai scoraggiare perché è il Signore che ha iniziato questa azione in noi e la Scrittura dichiara che quando egli inizia una cosa la porta sempre a compimento.

Amen,alleluia, amen.