Quaresima: Riflessione


Copertina del Deuteronomio nella cosiddetta "Bibbia di San Paolo"Poniamoci in atteggiamento di ascolto del testo e vediamo come è cresciuta la fede di Israele e da che basi.

Di fatto seguire il cammino attraverso il quale il racconto si è formato fino a quando è stato scritto in maniera definitiva, così come lo abbiamo oggi, significa seguire una fede che si articola e si sviluppa attraverso diversi secoli di vita del popolo stesso.

Quello che diciamo adesso dell’Esodo è vero di tutti i libri dell’AT e del Pentateuco in particolare, anche se con alcune varianti.

Abbiamo constatato, leggendo, che di certi fatti esistono due versioni: il medesimo avvenimento è cioè interpretato e raccontato con diversi criteri. Il cammino di formazione del Libro infatti è lungo e tortuoso.

Abbiamo detto che i fatti sono accaduti attorno al 1250 prima di Gesù Cristo, però nessuno scrisse subito una cronaca dettagliata degli avvenimenti.

Per molto tempo la storia passò dalla bocca dei padri al ricordo dei figli, in una catena di trasmissione da persona a persona, da famiglia a famiglia, da clan a clan (=piccolo nucleo di famiglie) all’interno di una tribù o di un gruppo di tribù accomunate dalla medesima esperienza di fede. L’esperienza dell’Egitto, la Liberazione e il Sinai coinvolsero infatti tutte le tribù sebbene in modi e tempi diversi. Questo spiega le diverse interpretazioni dei medesimi fatti, la diversità delle strade indicate come itinerari attraverso il deserto e, in un secondo tempo, il diverso modo di prendere possesso della Terra Promessa.

La varie tradizioni orali furono messe per iscritto parecchi secoli dopo che i fatti erano avvenuti,e secondo criteri precisi,in documenti che attualmente non esistono più come tali e presi da sé,ma che più tardi ancora furono utilizzati per scrivere il Libro come lo abbiamo adesso, con un’opera di cucitura dei documenti medesimi.

Essi uscivano da scuole di scribi ciascuna con la propria impostazione,per cui alla fine si è raccolta nell’unità una molteplicità di esperienze del medesimo articolo di fede.

Noi dobbiamo quindi camminare molto all’indietro, partendo dal Testo, per ricostruire da una parte quel che dei fatti puri e semplici è storicamente ricostruibile; dall’altra in quale modo ci sono rappresentati attualmente e quanto ciò sia significativo per penetrare nel mistero del rapporto tra Dio e il suo popolo.
Ora, come il Deuteronomio racconta il viaggio nel deserto fino a Canaan, assieme a una serie di leggi, entro la cornice dei discorsi di Mosè, l’Esodo è modellato sullo stesso schema.

Lo riportiamo qui per comodità:

ESODO DEUTERONOMIO

Capp. 1-18 viaggio dall’Egitto al Sinai
Capp. 1-4,43 viaggio dal Sinai a Moab;
Capp.19-20,21alleanza e decalogo;
Capp.4,44-5,22 alleanza e decalogo;
Capp.20,22-23,33 codice dell’alleanza;
Capp.12-26 codice deuteronomista;
Capp.24 ratifica del patto;
Capp.27-28 ratifica del patto;
Capp.32-34 apostasia, intercessione, rinnovazione del patto
Capp.9,7-10,5 apostasia, intercessione, rinnovazione del patto.

Tuttavia la cornice è fatta dei discorsi di Dio. A loro volta discorsi, leggi e racconti contengono materiale antichissimo, talora perfino più antico di Mosè (come alcune leggi del cap.22) raccolti da autori diversi.

Nell’Esodo si possono individuare almeno tre testi di base variamente combinati, che gli studiosi chiamano con le iniziali E, Y, P. Il più facile da riconoscere è “P”(cioè presbiterale, sacerdotale) anche perché l’ambiente in cui il documento “P”fu scritto è forse responsabile della cucitura generale del libro dell’Esodo.

“P” fu scritto verso la fine e subito dopo l’esilio di Babilonia, e ad esso appartiene quasi tutta la seconda metà dell’Esodo, che ha tanta attenzione per il culto e le sue leggi. Lo scrisse infatti una scuola di persone profondamente legata al Tempio e disposta a vedere tutta la tradizione antica come orientata verso di esso e verso la sacralità del popolo di Dio.

Così “P” è attento alle regole (Es.12,1-14), alla purità degli eroi di Israele (per esempio,”P” ambienta la vocazione di Mosè in Editto e non a Madian,Es.6,2-7,7), alla liturgizzazione di tutti i fatti e gli avvenimenti, manifestando una simpatia speciale per Aronne, alle genealogie (Es.1,1-5).

L’Esodo stesso è presentato da “P” come una solenne marcia liturgica fino al Sinai da cui nasce,come una nuova creazione,un popolo santificato di appartenenza divina (Es.40,34-38).

Come si vede, una mentalità troppo diversa per essere contemporanea agli avvenimenti dell’Esodo.
Sono infatti passati almeno settecento anni tra fatto e messa in iscritto definitiva.

Gli altri due testi “E” ed”Y” non sono facilmente separabili l’uno dall’altro nell’Esodo; non ci fermiamo perciò ad analizzarli da vicino,cosa che conviene fare invece leggendo la Genesi.

Fissiamo la nostra attenzione sul fatto che l’Esodo, come lo abbiamo adesso, è frutto del lavoro storico e letterario dei Sacerdoti del Tempio di Gerusalemme al tempo di Esdra.

Ora, questo non deve far nascere in noi dubbi sulla verità di quel che dice la scrittura, ma piuttosto portarci ad ammirare l’opera dello Spirito santo che attraverso i secoli fa preservare alla memoria dell’uomo ciò che è vitale della divina rivelazione e glielo fa ricordare in un contesto di fede vivace che coinvolge tutto un popolo nelle sue istituzioni fondamentali: la Legge il Tempio, la vita di famiglia, ecc….

A ben guardare infatti,alla base dell’Esodo (e a base essenziale di tutto l’AT e poi del NT) c’è l’affermazione che Dio ha fatto uscire il suo popolo dalla terra di schiavitù.

Questa semplice affermazione contiene tutto il mistero della grazia che salva e lega a sé un popolo, ratificando con la Legge il legame in cui non il popolo, ma Dio si impegna.

L’affermazione diventa tanto più sonora e solenne quando il popolo la pronuncia nella celebrazione liturgica. Per meglio comprendere questo fatto, sarebbe bene prendere contatto col rito ebraico della Pasqua che ha il libro dell’Esodo come base, ma che nella affermazione Dio ha fatto uscire riesce a raccogliere tutta la storia di Israele dalla creazione del mondo fino agli ultimi tempi, perché non si tratta che della continua rinnovazione dello stesso miracolo.

Indice Quaresima:

Letture per la Pasqua – indice