Quaresima: Presentazione

“Se il Santo, benedetto Egli sia, non avesse fatto uscire
i nostri padri dall’Egitto, noi, i nostri figli e i figli dei
nostri figli saremmo ancora soggetti al Faraone d’Egitto.
Perciò, se anche fossimo tutti dotti, tutti intelligenti,
tutti esperti nella Torà, sarebbe ugualmente nostro
dovere intrattenerci sull’uscita dall’Egitto”.
(dal rito ebraico della Notte di Pasqua)

Mosè - RiberaLe letture che la Chiesa, per antica tradizione, propone in questo tempo fanno vedere subito quale sia il primo e reale significato del tempo quaresimale, come tempo della scoperta e della professione della fede. Esse però non si limitano a guidarci nel cuore del mistero. Alla scuola di Israele apprendiamo che si giunge alla fede attraverso la memoria. Solo chi ricorda la liberazione di Dio e ne vede la totale gratuità, può professare la fede e impadronirsi della vera sapienza.

Notiamo bene: non è con persuasivi discorsi che la Scrittura ci porta al Padre, ma attraverso la memoria di ciò che Egli compì. Così con la lettura dell’Esodo e di altri libri del Pentateuco prima, e con la lettura della lettera agli Ebrei poi, siamo portati a questa coscienza di una grazia che ci salva; e siamo accesi nel desiderio di aderire a tale salvezza:tempo quindi, in questo senso,di conversione per tutta la Chiesa.

La Quaresima ci propone, in poche parole, di ricordare per desiderare e di desiderare per essere purificati.
Collocando al centro del nostro interesse la storia di quando il Signore ci fece uscire dall’Egitto e la proposta di una fede per la quale gli antichi ricevettero una buona testimonianza, viene chiaro come penitenza e conversione non siano un fatto di ideali e di ascesi, ma l’accettazione di una grazia non meritata e di una liberazione della quale,per parte nostra,eravamo e siamo incapaci.

In questa coscienza tutto l’uomo può trovare riposo e disporsi alla vita battesimale, che è la partecipazione del pensiero di Cristo (1^Col.2,6-16), che la Pasqua ci rende possibile.
Darò, nella lettura dei singoli libri, indicazioni più precise.
In ogni caso mi pare che il significato fondamentale di questo Tempo sia un richiamo alla lettura pia, attenta e devota della fede di Israele, così come essa si espresse soprattutto nel libro dell’Esodo, perché sia maestra alla nostra fede.
Contemporaneamente si vedrà, grazie alla lettera agli Ebrei, come Cristo, primogenito di molti fratelli, ha vissuto e vivificato questa fede e l’abbia lasciata in eredità alla sua Chiesa.
Infatti un tempo “un tempo era la parola ad insegnare, ora è Gesù Cristo presente, che ineffabilmente trasforma e plasma le anime degli uomini”

Indice Quaresima:

Letture per la Pasqua – indice