Centralità di Maria nella vita interiore

Non si può separare Maria Vergine da Dio neanche sotto l’angolazione di donna o di creatura, perché in lei tutto è di Dio e Dio è tutto per Maria, sede dell’incarnazione; perciò il corpo e l’anima di Maria appartengono alla volontà e al progetto che Dio ha su di lei. La vita interiore di Maria è l’intima unione di grazia attraverso lo Spirito Santo che l’immerge, in modo libero, personale, responsabile, nell’attività della Trinità di Dio, nel senso inteso da Gesù quando rivela che “Il Padre mio opera sempre” (Gv.5,17).

La vita intima di Maria, pur restando nel mistero di Dio e quindi irraggiungibile dalla nostra investigazione, ma non dalla nostra contemplazione, può essere meglio illustrata seguendo la riflessione della Lumen Gentium là dove recita: “Maria, assunta in cielo, non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione, continua ad ottenerci le grazie della salvezza eterna. Con il suo materno amore si prende cura dei fratelli del Figlio suo che sono ancora pellegrini e posti fra tanti pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata. Perciò la Beata Vergine viene pregata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice. Questo va inteso in modo che nulla distrugga, nulla aggiunga alla dignità ed efficacia di Cristo, unico Mediatore. Tale subordinazione di Maria, la Chiesa non dubita di riconoscerla apertamente, la sperimenta continuamente e la raccomanda all’amore dei fedeli, perché sostenuti da questo materno aiuto, siano più intimamente congiunti col Mediatore e Salvatore”.

La vita interiore parte dalla visione evangelica secondo la quale ” La realtà è Cristo” (Col.2,17), e nessun altro può sostituire l’Amico infinito.

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