Centralità di Maria nella grazia

Chi prega Maria, stando dalla parte dei peccatori e di coloro che non sono professionisti della teologia, normalmente associa la preghiera di lode e di ringraziamento a Dio per averci dato come madre la Madre di Gesù; soprattutto vincola la preghiera alla richiesta di una grazia, di un favore, di un intervento, per questo o per quest’altra necessità materiale o spirituale. Anche il cristiano più sprovveduto e persino l’ateo riconoscono a Maria per una fede inconscia, o per contatto, per tradizione, per consuetudine, il potere di ottenere da Gesù e dal Padre celeste nello Spirito santo, le grazie necessarie alla vita presente e alla vita futura più che a qualsiasi altro santo.

Scorrendo le litanie dedicate alla Madonna si legge: Madre della divina Grazia, Vergine potente, Vergine clemente, Vergine fedele, Specchio della santità divina, Sede della sapienza, Causa della nostra gioia, Dimora dello Spirito Santo, Dimora consacrata a Dio, Vergine potente contro il male, Splendore di grazia, Porta del cielo, Stella del mattino, Salute degli infermi, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei cristiani….

A consolidare il culto popolare interviene la Lumen Gentium del Concilio Ecumenico Vaticano II° quando tratta di Maria, Madre di Dio nell’economia della grazia: “Per disposizione della Divina Provvidenza, fu su questa terra, l’augusta Madre del divino Redentore, la compagna più generosa e la serva più umile del Signore concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al padre nel tempio, soffrendo insieme al Figlio morente sulla croce, cooperò in modo tutto singolare all’opera del Salvatore con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Questa maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza sosta dal momento del consenso che Ella diede fedelmente all’annunciazione, si manifestò premurosa sotto la croce e continuerà sino a che gli eletti non abbiano conseguito per sempre la gloria finale”.

Maria, dunque, è al centro della grazia dei Sacramenti e della mia stessa vita interiore, nelle relazioni con la SS:Trinità e in special modo con il Figlio Gesù e lo Spirito Santo Amore. Con questa grazia Maria ci aiuta a capire che la vita di Dio in noi non distrugge o condiziona la nostra natura, ma al contrario la perfeziona fino alla piena maturità come San Paolo la descrive:
“Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal.2,20).

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