Mercoledì delle Ceneri

“Dopo che questo mio corpo sarà distrutto,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso, e i miei occhi lo
Contempleranno non più straniero”.
(Gb.2,26-27)

Un pizzico di cenere

Gesù nel deserto - Ivan KramskoïLa Quaresima inizia con la singolare cerimonia della distribuzione delle Sacre Ceneri sul capo di ogni credente. Perciò accettiamo sul capo “il nostro pizzico di cenere” con umiltà, riflettendo sul testo biblico per coglierne il senso storico, attuale e profetico: “Col sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei ed in polvere ritornerai” (Gn.3,19).

La fede, che nasce e si nutre della Parola di Dio: Via, Verità e Vita (Gv.14,6), si trova di fronte alla visione biblica dell’uomo, secondo la quale vi è qualcosa in lui che muore e qualcosa d’incorruttibile e d’immortale. La morte del corpo, la sua decomposizione negli elementi che la compongono, sono realtà ineliminabili. Nessuno può sottrarsi o sfuggire la morte fisica e corporale.

Chi siamo? Siamo esseri composti di spirito, anima e corpo, intelligenti e liberi. Siamo un pizzico di cenere pensante. A questa prima verità, il testo biblico ne aggiunge una seconda: la morte spirituale.
Ciò accade quando la persona rifiuta ogni rapporto con Dio, ogni dialogo, relazione, sottomissione, obbedienza, conoscenza e amore, per realizzarsi in un progetto personale e mondano “proprio e soggettivo”.

Il vero male consiste, per l’uomo, nel rompere la comunione con Dio. Ora, la Quaresima rivolge a tutti un richiamo e fa a tutti un dono: il richiamo a non dimenticare l’origine e la sorte della nostra realtà di creature mortali; un dono, l’incontro con Gesù, esempio, modello e risposta, risurrezione, sottraendoci al fascino “dell’uomo vecchio” per offrirci l’immortalità “dell’uomo nuovo”.
In questa comunione con Gesù “il nostro pizzico di cenere”, pur disperdendosi nella polvere del tempo, “risorge nel Cristo risorto”.

Amen,alleluia,amen.

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