Beati i misericordiosi

Per comprendere il significato di questa beatitudine del Signore è necessario partire da una riflessione fondamentale per la nostra fede: siamo salvati gratuitamente.

Il Signore, che è amore infinito, quando ha voluto raggiungere le sue creature non lo ha fatto se non chinandosi fino al loro nulla, alla loro pochezza, con un atto di misericordia infinita. Per misericordia egli ha tratto noi uomini dal nulla e ci ha tanto amati da crearci a sua immagine e somiglianza, quando poi noi uomini l’abbiamo tradito, nella notte dei tempi, la sua misericordia è andata a cercarci nell’abisso del peccato; e per redimerci ha oltrepassato ogni limite giungendo a sacrificare il suo Figlio Unigenito.

Gesù, venuto nel mondo a incarnare la misericordia del Padre, dichiarò:

“Voglio la misericordia non il sacrificio, non sono venuto infatti a chiamare i giusti ma i peccatori” 8Mt.9,13).

La considerazione, o meglio la consapevolezza della misericordia divina ha il potere di accogliere la durezza del cuore dell’uomo, le sue intransigenze, le sue asprezze e di addolcirlo in un atteggiamento pino di bontà verso i fratelli anche colpevoli, anche suoi debitori. Perché, vedete, se la caratteristica dell’amore divino per gli uomini è la misericordia, come potranno i cristiani, figli di Dio, amarsi a vicenda senza misericordia?

Proprio nel Discorso della Montagna su cui stiamo meditando, dopo avere proclamato le beatitudini, Gesù presenta il precetto dell’amore appunto sotto il profilo della misericordia: “Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono” (lc.6,27-28).

Senza questa profonda connotazione di indulgenza e di longanimità l’amore non potrebbe resistere a lungo fra le creature umane che, per la loro debolezza, sono spesso le une alle altre occasione di angustia, di maldicenza e quindi bisognose di perdono vicendevole. Il fatto è che come Dio ama gli uomini usandogli misericordia, così devono amarsi gli uomini fra loro, memori che quanto più saranno misericordiosi tanto più “troveranno misericordia”.

Tuttavia non è raro che noi umani si sperimenti una certa difficoltà nell’usare misericordia agli altri, ciò può dipendere dall’essere poco consapevoli della propria indigenza personale e quindi dell’immensa necessità che ognuno ha della misericordia di Dio. Al suo cospetto siamo tutti debitori, poveri indigenti, nessuno eccettuato Maria, può tranquillamente affermare di essere sempre stato fedele alla grazia e all’amore, nessuno può dichiarare di non avere mai offeso Dio, almeno lievemente.

Profondamente convinti di questo, i Santi hanno sperimentato un bisogno immenso della Misericordia di Dio e di riflesso hanno sempre giudicato poca cosa l’usare misericordia verso il prossimo, perdonando anche le più lievi offese.

La consapevolezza della miseria personale rende comprensivi ed indulgenti verso le debolezze altrui. Sentirsi profondamente bisognosi della misericordia di Dio, rende spontaneamente misericordiosi verso fratelli. Allora il cristiano non trova più duro perdonare, ma sperimenta la gioia di saper perdonare; allora va in cerca di coloro che, avendolo offeso, hanno maggior diritto alla sua misericordia e gli danno l’occasione di imitare la misericordia del Padre.