Nel cenacolo: Non si turbi il vostro cuore

Il turbamento delle coscienze proviene dalla debolezza della fede in Gesù, l’unico vero Maestro di vita e di dottrina, che bisogna conoscere ed ascoltare sempre, soprattutto quando nella Chiesa-parrocchia qualcuno mette in discussione l’annuncio dottrinale e morale della Parola di Dio, trasmessa dal parroco, dal catechista, dai genitori cristiani, dicendo: “Lei la pensa così, ma chi non la pensasse come lei o diversamente da lei?”.

Com’è possibile allora diffondere il Vangelo e lo stile di vita con cristiani che hanno gli occhi fuori del Vangelo e il cuore attaccato a ciò che è diverso da Gesù, dalla sua dottrina, dalla sua morale, dai suoi esempi di vita nella prospettiva eterna?

Com’è possibile convertire il cuore, la mente e la coscienza di chi ragiona con la mente dei nemici della croce di Cristo? (cfr.Fil.3,18) A chi devo credere? Cosa devo credere?

Cristo è la realtà presente e nascosta, viva e risorta nella dimensione dell’amore perenne e soprannaturale, nella quale siamo coinvolti tutti i giorni. Questa è la via da seguire. Via percorsa dai santi, fratelli e sorelle nella fede, ma, soprattutto, dalla Vergine Maria, regina di tutti i Santi. Dire “sì” a Dio e basta. Il resto è grazia!

Chi si turba di fronte ad una fede sottoposta a continue sfide vuol dire che non ha ancora incontrato, conosciuto ed amato Cristo come progetto di vita. Gesù è presente sempre con la sua incarnazione, passione, morte e resurrezione. Tanto è vero che Egli stesso comanda agli apostoli “Fate questo in memoria di me”.

Sei turbato, caro cristiano, perché non hai il coraggio di vedere eleggere il mondo con gli occhi di Gesù? “Io ho vinto il mondo”. Oppure significa che non cogli la sua presenza nei suoi comandamenti: “Chi ha i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama: e colui che mi ama sarà amato dal padre mio; e io lo amerò e manifesterò me stesso a Lui…Chi mi ama osserva i miei comandamenti” (Gv.14,21,24).

La Chiesa è Cristo stesso “comunicato e diffuso”. Perciò essa è la fonte di vita con l’Eucaristia, è sacramento d’amore come madre e maestra.

La parrocchia è per il cristiano ciò che il Cenacolo è stato per gli apostoli, prima, durante, dopo la morte e resurrezione di Gesù. Essa è il luogo nel quale sono contenute tutte le risposte alle domande della coscienza di chi ha intrapreso veramente un cammino con il Cristo vivo e modello di vita quotidiana dell’uomo interiore.

Nella Chiesa-parrocchia, si superano i turbamenti e le incertezze psicologiche, dottrinali e morali, facilmente oggetto di interrogazioni dalla sfera spirituale di fronte alle prove quotidiane, se la volontà si abbandona alla grazia dello Spirito Santo e all’azione dell’Eucaristia. “Chi mangia di me vivrà per me” (Gv.6,57).

Indice: Spiritualità del Cristiano