Conversione e Regno di Dio: Conclusione

Cristo Pantocratore del duomo di CefalùQuando ascoltiamo la Parola di Dio, o meditiamo su di essa, è facile generare commenti contrastanti del tipo: “io non ho capito!”; “è molto difficile!”; “l’ho compreso solo in parte!”; “comunque sia è molto utile!”..

Il fatto è che per comprendere la Parola di Dio, necessitiamo di sapienza. E sgomberiamo subito il campo da ogni dubbio in proposito. Non si tratta di una sapienza di questo mondo né quella dei potenti che lo governano. Con la conversione abbiamo scoperto la fede, e con la fede abbiamo ricevuto l’effusione dello Spirito Santo e il suo amore, di questo dobbiamo essere convinti. Ed è con questo spirito interiore che parliamo della misteriosa sapienza di Dio, del suo progetto di farci partecipare alla sua gloria, con la nostra riposta fiducia in lui.

Dio tutto questo l’aveva già stabilito prima della creazione del mondo, ma noi non l’avevamo mai conosciuta. Così come nessuna delle potenze che dirigono il mondo ha conosciuto questa sapienza. Se la conoscessero condurrebbero il mondo in maniera diversa, non vi pare?.

Noi abbiamo imparato ad amare Dio, per mezzo di Gesù, quindi conosciamo questa sapienza per mezzo dello Spirito Santo che ce l’ha trasmessa. Infatti lo Spirito Santo conosce tutto, e per il fatto che noi in virtù dell’amore che riponiamo in Dio, abbiamo abbandonato lo spirito del mondo, quindi abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio nell’effusione; perciò siamo a conoscenza di quello che Dio ha fatto per noi. Ecco perché ne parliamo con parole non insegnate dalla sapienza umana, ma suggerite dallo Spirito Santo di Dio, conseguentemente spieghiamo verità spirituali a quelli che hanno ricevuto lo Spirito. Solo l’uomo che non ha ricevuto questo dono non è in grado di accogliere la verità del Regno che Dio ci fa conoscere. Non solo, per costoro sono assurdità, sono utopie, e non possono comprendere dal momento che la verità deve essere compresa in modo spirituale. Al contrario, coloro che hanno ricevuto lo Spirito santo di Dio giudicano tutto in modo spirituale scordando i canoni terreni.

Nondimeno perché l’uomo possa far sua la vittoria di Cristo Gesù e appartenere al Regno, deve tuttora lottare. Dio permette che il maligno continui a seminare la zizzania e non vuole che questa sia strappata prima del tempo, “perché non avvenga che, raccogliendo la zizzania, sradichiate con essa anche il grano” (Mt.13,29).

Bisogna dunque perseverare nel fare il bene, perché il grano non sia soffocato dalla zizzania e per offrire a questa la possibilità di trasformarsi in grano. La grazia può compiere questi miracoli nel cuore dell’uomo. Così attraverso lotte, contrasti e apparenti sconfitte, il Regno cresce e, in forza della redenzione di Cristo, Dio fattosi carne, da minuscolo granello diventa albero gigante “sicché possono ripararsi alla sua ombra gli uccelli del cielo” (Mc.4,32).

Amen,alleluia,amen.

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