Sergio e Elena

Parte quarta

Nel ritornare a casa, molto scosso dagli avvenimenti, rammentai le letture sacre: alcuni versetti di una lettera di San Paolo e un brano dell’evangelista Luca. Tutto ciò mi riportò alla memoria un episodio avvenuto tre anni prima.

Ero solito trascorrere, con la famiglia, i fine settimana al camping Arizona di Salsomaggiore Terme, un’amena e ridente località collinare. Durante il periodo estivo, al sabato, il Parroco della località Poggetto, don Giuseppe, veniva a celebrare la Santa Messa prefestiva ai villeggianti. Con il reverendo avevo instaurato un rapporto di stima tant’è che una volta, malgrado la lontananza dalla Chiesa, così come Elena, mi confessai e comunicai. Si trattò di un episodio, proprio come tanti altri casi. Ma quel sabato risultò diverso dagli altri. Don Giuseppe giunse puntuale come al solito alle 18,00, in compagnia di un altro sacerdote dall’aspetto ceruleo (per rendere bene l’idea il colorito era simile alle statue di cera del museo di madame Toussaud di Londra). Ero intenzionato a non presenziare anche quella volta, Elena era andata da amiche, tuttavia sentii un irrefrenabile impulso si partecipare alla Messa. A sorpresa il celebrante era il sacerdote sconosciuto. Durante l’omelia parlò all’assemblea del Vangelo in un modo totalmente diverso dal vecchio don Giuseppe,, pareva che le parole fossero vive e infuocavano il cuore. Non solo, in realtà io avevo ricevuto la netta percezione che si rivolgesse a me. E non era finita. Il rito era concluso e stavo per andarmene quando ci ripensai. Desideravo chiedere informazioni sul Vangelo, ma non ne ebbi il tempo, il sacerdote mi chiamò, mi mostrò la copia del Vangelo che aveva in mano e mormorò: Tieni, fanne buon uso che ne abbiamo bisogno.

Nell’andarmene non lo ringraziai nemmeno.

Il sabato successivo, cosciente di essermi comportato scortesemente, attesi l’arrivo dei sacerdoti. Don Giuseppe giunse puntuale come al solito ed era solo. Gli dissi che desideravo ringraziare il suo collega per il dono. La risposta mi lasciò ammutolito, interdetto e spaventato: Quale collega?

Discussi con Elena dell’episodio, senza raggiungere una risposta soddisfacente al riguardo. Rifiutavamo l’idea della chiamata, della visione o di qualsivoglia fenomeno o scherzo. Però, il Vangelo era in nostro possesso e questo rappresentava un fatto certo e verificabile. Condussi anche una breve inchiesta dai villeggianti. La risposta era sempre la stessa, nessuno aveva visto un nuovo sacerdote. L’accaduto si perse nei meandri della memoria, fino a quel giorno.

Quella sera stessa passai al setaccio le librerie di casa con il timore di averlo gettato nella spazzatura. La ricerca assunse toni spasmodici, ma alla fine lo rintracciai e sospirai di sollievo. Lo sfogliai alla disperata ricerca delle letture pomeridiane fino a quando trovai i due brani. In Luca Gesù diceva alla gente: “Quando vedete una nuvola che sale da ponente, voi dite subito: presto pioverà, e così avviene. Quando invece sentite lo scirocco, dite: farà caldo, e così accade. Ipocriti! Siete capaci di prevedere il tempo che farà, e allora come mai non sapete capire il significato di ciò che accade in questo tempo?”

E da S.Paolo: “Ora, in nome del Signore, io vi scongiuro: non comportatevi più come quelli che non conoscono Dio, che hanno per la mente pensieri che non valgono nulla. I loro ragionamenti li rendono come ciechi, il loro cuore indurito li fa diventare ignoranti e li allontana dalla vita di Dio. Ormai sono diventati insensibili, e si sono lasciati andare a una vita corrotta; commettono impurità di ogni genere e non sono mai contenti”.