La Divina Misericordia – 2

Suor Faustina e GesùPerché noi siamo gli artefici del suo progetto di amore?

Dio ci ama e ci ha concesso il libero arbitrio, la scelta di seguire la via del bene o la via del male. A volte la vita veramente appare come il combattimento tra le forze del bene e quelle del male. Dio entra solo se noi glielo concediamo e lo lasciamo entrare nel nostro cuore. Se il nostro cuore è pieno di lui, non c’è più posto per Satana. Seguirlo significa ascoltare la sua parola tramite la lettura delle Sacre Scritture, del Vangelo e i suoi insegnamenti, rassomigliargli per quanto ci è possibile nella nostra natura imperfetta.

Egli ci conosce, ci ama per come siamo con le nostre debolezze. Egli ha scelto il mondo per portare la sua luce e la sua salvezza. Dal cielo ha scelto noi. Che cos’è la vita terrena in confronto alla vita dell’eternità? Non dobbiamo spaventarci per la sofferenza, per le tenebre e il buio della terra, lui ha portato la luce e la speranza e ha scelto gli eletti per trasmettere e divulgare il suo messaggio di luce.

L’importanza della preghiera la chiave che apre le porte al cuore di Dio.

Mi resi conto di quanto fosse importante la preghiera, il pensiero rivolto a lui nell’arco della giornata per non perdere questo rapporto continuo e unico, spirituale quasi intimo per l’intensità, pregando mantieni viva l’azione dello spirito santo, Gesù parla al tuo cuore, e tu parli a lui, puoi raccontargli tutto, le tue ferite, le tue gioie, le tue sofferenze, i tuoi dolori, e più c’è abbandono e amore da parte nostra e più nostro Signore è recettivo ad accogliere il nostro grido e le nostre intenzioni e ad esaudirci con le sue grazie, o con ciò che noi chiediamo. Più vi è purezza amore abbandono umiltà nel chiedere più Dio è propenso a concedere.

Colui che non tradisce mai..

Molte volte mi sono sentita tradita da persone amiche, da chi non te lo aspetteresti mai, dall’ambiente che ti circonda, dagli uomini.

Mi è venuto il pensiero che tutto ciò è umano, è la natura e la debolezza dell’uomo dettata dall’imperfezione che ci porta a dubitare, a giudicare, a puntare il dito ad essere imperfetti. Spesso in questi pensieri burrascosi lentamente è emerso il pensiero di Gesù, il sentire la sua dolce compagnia, la delicatezza della sua presenza, la consapevolezza nel cuore che Lui non ti tradirà mai, perché è l’unico che Ti ama di un amore puro, incondizionato, come tu sei, spoglio, misero, debole.

Quale conforto mi accompagnava nei periodi bui, nell’oscurità della terra, nei momenti tristi. Ebbene si, lui Ti ama così come sei, qualsiasi cosa tu possa fare o dire, Lui ti ama….e rimane lì..sempre..nell’angolo più nascosto del tuo silenzio. L’incontro con Gesù necessita un cammino spirituale, ma l’essenziale è solo aprire il cuore alla sua chiamata e scoprire che lui è già dentro di te, questo è l’invito per chi mi legge, e per chi è alla ricerca di colui che è speranza e vita.

L’amore verso se stessi.

Il secondo comandamento dice: “ama il tuo prossimo come ami te stesso” Cosa significa questo? che l’amore di Dio passa attraverso l’amore di noi stessi in primis; Dio è dentro di noi ed è proprio conoscendolo, instaurando con lui un rapporto di amicizia interiore che si potenzia l’amore verso noi stessi. Perché* l’amore di Dio illumina, scalda, mette in luce i nostri talenti, ci arricchisce, ci fa conoscere meglio, ci fa diventare suoi discepoli per potere dare agli altri in modo autentico e sano.

Come può una persona dare amore al prossimo quando in primis non ha amore verso se stesso? no non può, non sarebbe con sincera volontà di donare, sarebbe forse un ripiego per sentirsi utile, per fare qualcosa per la società, sarebbe un dovere, ma solo prendendoci prima cura di noi stessi e curando le nostre ferite, possiamo poi donare amore gioioso ai nostri fratelli. Si perché spesso non siamo in grado di guarire le nostre ferite, ma occorre la mano di Dio.

“Raccontami tutto svelami le ferite del tuo cuore, Io le guarirò la tua sofferenza diverrà la fonte della tua santificazione (Gesù a Santa Faustina – E.V., 1487)” diceva Gesù a Suor Faustina, detentrice del messaggio della Divina Misericordia affidatole da Gesù, che le apparve chiedendole di far dipingere un quadro dove vi era rappresentata la figura di Gesù con le due ferite al costato, nella prima usciva del sangue, e nella seconda dell’acqua per la giustificazione delle anime.

Scrisse un diario Suor Faustina, dove raccontò la sua esperienza della Rivelazione di Gesù e del messaggio che doveva diffondere e divulgare: l’infinita misericordia di Dio, morì come Gesù all’età di 33 anni. Chiusa questa breve parentesi sulla figura di Santa Faustina, nel silenzio, nella meditazione e nella preghiera possiamo guardarci dentro. Spesso le nostre risposte sono date nei silenzi, quando l’anima riesce a respirare perché durante il giorno diventa sorda, è assediata dal rumore e dai ritmi della società moderna che ne impediscono l’ascolto.

Siamo incatenati in una morsa di condizionamenti che non abbiamo neanche il tempo per poter pensare, siamo sempre indaffarati che non riusciamo neanche ad assaporare il singolo momento di pace. Ma quando riusciamo a trovare quei pochi secondi dove dimora quel piccolo silenzio in un angolo della natura, davanti alla finestra della nostra stanza, in una chiesa, allora in quel momento è come se lasciassimo entrare una luce, uno spiraglio e riuscissimo ad intravedere anche i pensieri più nascosti, quelli sotterrati nella parte più intima di noi, ma che costituiscono veramente la nostra essenza e fanno parte del nostro io più autentico, “il patrimonio di noi stessi”.

Indice: Il Dono Più Grande (di Maria Cristina)