Nella Pasqua: La parrocchia scuola di Gesù

Siamo, esistiamo, ci muoviamo, sempre, nel tempo pasquale. Tutti i giorni la Liturgia delle Ore e la celebrazione della S.Messa rieditano il saluto di Cristo risorto: “Pax vobis”, Pace a voi! Camminiamo nella pace, in nome di Cristo. Amen!

La Chiesa-parrocchia vive il momento forte della sua fede quando essa convoca l’assemblea domenicale intorno alla mensa eucaristica. E’ il momento della preghiera liturgica comunitaria e dell’ascolto della parola del vangelo; è il momento della riconciliazione interiore con Dio, con i fratelli e con le sorelle nella fede per costituire “la comunione ecclesiale” della carità con lo scambio reciproco della pace.

L’unità nella carità per rinvigorire la testimonianza quotidiana in famiglia, dove insieme si vivono il tempo della preghiera, della riflessione sul vangelo, il tempo dell’approfondimento sui fatti della Chiesa particolare e universale; il tempo in cui la famiglia si ritrova per celebrare la fede, la speranza, la carità, la vita, l’accoglienza del farsi quotidiano, triste o gioioso, con spirito d’umiltà, di sottomissione sincera alla volontà di Dio, il quale sa cosa ci manca.

Infatti, con la sua Provvidenza, egli non ci fa mancare nulla di ciò che è necessario alla vita fisica e alla vita spirituale. “Occorre, soprattutto, mantenere fede al primato di Dio. Dio al primo posto nella nostra vita personale, nelle nostre relazioni, nella vita della Chiesa e della società” (da “Ripartiamo da Dio”, Card. Carlo Maria Martini). E’ un invito ad assegnare il primo posto a ciò che proclama e riconosce il primato di Dio su tutte le cose.

Si tratta quindi, “di rendere visibile e in qualche modo percepibile il fatto che esiste in questo mondo un’esperienza di comunione possibile con Dio. Fare di Dio la misura ultima di tutto”.
“Ripartire da Dio significa farsi pellegrini verso di lui lasciandoci riconciliare e trasformare dalla sua grazia.
Solo lui può liberarci dalla paura d’amare e contagiarci il coraggio di scelta di libertà da noi stessi, di servizio agli altri. Solo chi si riconosce amato da Dio vivo, più grande del nostro cuore, vince la paura e vive il grande viaggio, l’esodo da sé senza ritorno per camminare verso gli altri, verso l’Altro”.

Perciò, cari cristiani parrocchiani, il rinnovamento promosso dalla Chiesa-parrocchia ci a scuoterci di dosso ogni torpore, ogni indolenza, ignavia, ipocrisia, sfiducia, per consegnarci al fuoco dello Spirito Santo, inviato da Dio a ciascun cristiano di questo tempo.

Ripartire da Dio e dalla vita di comunione con lui, “vuol dire tornare alla sincerità di noi stessi, rinunciando a farci misura di tutto, per riconoscere che lui, soltanto lui, è la misura che non passa, la misura della verità che non passa, l’ancora che dà fondamento, la ragione ultima del vivere, amare, morire. Partire da Dio può aiutarci a trovare le vere ragioni per vivere e vivere insieme…Partire da Dio significa trovare senso, slancio, motivazione per rischiare e amare”.

La parrocchia vive l’ora del Cenacolo, del Getsemani e della Pasqua con la consapevolezza di dover completare se stessa, e nei suoi membri, ciò che manca alla passione di Cristo a beneficio della Chiesa universale, ben sapendo che “questa è la volontà del Padre mio – afferma Gesù in Gv.6,40 – che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna ed io lo risusciti nell’ultimo giorno”.
Grazie di tutto, Signore Gesù!

Indice: Spiritualità del Cristiano