Nella Pasqua: Ed ecco, io sono con voi…

…tutti i giorni, sino alla fine del mondo (Mt.28,20).

Ad accettare tutto per amore significa accogliere anche la compagnia di Gesù. Sulla facciata della Chiesa-parrocchia dovremmo scrivere tre verbi all’infinito, perciò non delimitati da un confine o da un perimetro. Sono verbi che indicano “la dismisura”, sia in senso positivo, sia purtroppo anche in senso negativo: risorgere, scoprire, accogliere.

Chi entra in Chiesa nel giorno del Signore, è parte della Pasqua. E’ nel Risorto, se poi è in grazia di Dio, vive del Risorto, segue il Risorto, dialoga e si confronta con il Risorto, si pente, si converte davanti al Risorto; piange, ride, soffre, spera, ama, si rende disponibile in tutto alla volontà del Risorto.

Non c’è altro Gesù, ora, che il Risorto. Il respiro del cristiano è il Risorto. La sua preghiera è rivolta al Risorto. La riflessione, la meditazione, l’adorazione, la lode, il ringraziamento, la supplica sono dirette al Risorto. “Io sono la resurrezione e la vita”.

Non c’è altro desiderio di fede, di speranza e di amore in noi, cari cristiani parrocchiani, che quello di risorgere e di vivere una vita rinnovata, risorta.

Risorgere è camminare gradualmente verso la perfezione: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli”; Gesù risorto è questa strada: “Senza di me non potete far nulla…Chi rimane in me e io in lui questi porta molto frutto…Rimanete nel mio amore”; Gesù è con noi sempre nella Parola del Vangelo, che è Parola del Risorto; perciò dichiara San Paolo: “Il Vangelo è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo e del Greco. E’ in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: il giusto vivrà mediante la fede” (Rm.1,16-17; scoprire il Risorto al proprio fianco è possibile a chi coltiva la vita interiore seguendo i suggerimenti dello Spirito Santo, il Maestro interiore, il quale ci assiste in ogni momento: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap.21,5); accogliere il Risorto nella propria vita.

L’anima del cristiano parrocchiano “intelligente nello spirito” ascolta l’insegnamento della Chiesa-parrocchia, anzi: “Accogliete con docilità la Parola che è stata seminata in voi, afferma San Giacomo, e che può salvare le vostre anime” (1,21). Caro cristiano parrocchiano, lotta contro chi ti trascina nella disattenzione, nelle distrazioni e nelle dissipazioni dello Spirito. Il Risorto è con te. Sempre!

Indice: Spiritualità del Cristiano