Nella Pasqua: Ricevete lo Spirito Santo

La Chiesa-parrocchia è saldata all’avvenimento più travolgente e rigeneratore dello Spirito Santo, per un essere nuovo, un pensare, un giudicare, un agire “nuovo”. Quel “dovete nascere dall’Alto”, rivolto da Gesù a Nicodemo nel silenzio e nel buio della notte si attua nella Pentecoste.

Cari cristiani parrocchiani, la Chiesa-parrocchia che frequentiamo o che abbiamo abbandonato, oppure che è stata soppressa dall’agenda dei giorni feriali e festivi, è la terra dello Spirito Santo, è il luogo in cui la Parola del Vangelo, l’Eucaristia, la SS.Trinità, dimorano in modo vivo, reale e vero. Gesù è Risorto e il veniente”.
Nella Chiesa risplende il volto del Risorto, nel quale si riflette l’immensità di Dio Uno e Trino. Non dimentichiamo cari cristiani parrocchiani, che, quando apriamo la porta della Chiesa, entriamo nella famiglia di Dio.

Che cosa ci dona la Chiesa-parrocchia? Lo Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio: “Ricevete lo Spirito Santo”. Se donato ai sacerdoti e agli apostoli lo Spirito Santo conferisce il potere di rimettere o di non rimettere i peccati; se donato al Popolo di Dio e alla Comunità Ecclesiale attraverso il battesimo, la Cresima, la Confessione, l’Eucaristia e gli altri sacramenti, conferisce la grazia di partecipare al sacerdozio generale di Cristo stesso e alla sua missione di salvezza verso tutti gli uomini.

Quest’altissima dignità è spiegata nella prima lettera dell’apostolo Pietro: “Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali a Dio per mezzo di Gesù Cristo” (2,4-5).

L’amore di Gesù si unisce ai credenti allo stesso modo con il quale la Persona Divina si è unita alla natura umana dell’Incarnazione.
Gesù ci vuole, in tutto, partecipi della sua Redenzione: “Tutto quello che ha il Padre è mio, perciò ho detto che del mio prenderà e lo comunicherà a voi” (Gv.15,15).

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