Nella Pasqua: Perché mi hai veduto…

…hai creduto!

Soffermiamoci con il Vangelo aperto alla pagina in cui si narra l’episodio di San Tommaso, l’incredulo, per comprendere meglio quale sia l’esperienza che Gesù risorto ha riservato a tutti i credenti e i battezzati.

Perché io, tu, noi cari cristiani parrocchiani, dobbiamo possedere e vivere la verità del risorto oltre i confini della verità storica dimostrata dall’esame dei testi in cui sono registrati raccontati questi avvenimenti, per accogliere con fede la resurrezione come salvezza: fondamento della predicazione e della Chiesa-parrocchia.
Una favola non può garantire la fede di nessuno e, come tale, non può durare duemila anni.

Certo l’incredulità è una zona d’ombra che circonda spesso il credo. Il cuore e la mente devono possedere una conoscenza di Gesù documentata storicamente e vera perché insegnata dal magistero della Chiesa, infallibilmente assistito dallo Spirito Santo. “Chi ascolta voi ascolta me; e chi respinge voi respinge me; e chi respinge me respinge Colui che mi ha mandato” (Lc.10,16).

Forse San Tommaso cercava di vincere l’incredulità verso Gesù risorto attraverso l’evidenza dei fatti. Gesù l’accontenta, perché a lui tutto è possibile.

D’altro canto il Risorto precisa che la via dell’evidenza non è la norma. La norma è un’altra: l’accettazione della resurrezione attraverso l’evidenza della fede fondata sulla verità storica dell’avvenimento.

Non basta, quindi, la ragione storica per credere nel mistero della Pasqua, ma Cristo richiede di accettarlo pienamente per fede e per amore, come egli stesso, sostiene col dolce rimprovero rivolto a San Tommaso apostolo: “Beati quelli che non hanno visto eppure credono” (Gv.20,19).

Il rapporto tra risorto e credenti costituiscono l’anima della vita interiore di fede, in continua penetrazione di tale mistero con l’intervento della grazia dello Spirito Santo, che edifica nel credente la dimora del Risorto, l’Emmaus di ciascun’anima.

Chi crede alla resurrezione vive una gioia profonda che lo spinge nel cammino verso la perfezione per giungere alla comunione con il Risorto che scopre in sé come fede, come speranza, come amore in cammino verso la pienezza della comunione con Dio.

Indice: Spiritualità del Cristiano