Il Giorno del Signore: la Santa Messa – 3

Rito penitenziale

“Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati”. Immaginiamo di trovarci seduti tranquillamente nel nostro “angolo” preferito, ed esaminiamo la nostra relazione intima col Signore. C’è qualcosa nel nostro cuore che trattiene la forza del suo amore? Esistono barriere che bloccano il flusso della grazia? Non ci amiamo? Chiediamo al Signore che cosa ci sta impedendo di conoscere il suo amore. Perché non riusciamo ad amarci come Lui ci ama!

Sono certo che la stragrande maggioranza di noi riesce ad individuare molte qualità negative, e pochi attributi corretti. La causa di ciò è che la maggior parte di noi ha problemi d’autostima. Sembra strano, ma è proprio così, anche se il Salmo 138 ci dice: “Voi siete fatti come un prodigio; siete imperfetti, limitati, pieni di difetti, privi di amore, sì, ma siete stati creati in modo straordinario e meraviglioso”.

Abbiamo gran difficoltà ad accettare questa verità. Mentre confessiamo a Dio le nostre debolezze, i nostri fallimenti, chiediamogli il dono di comprendere la causa di ciò che facciamo. Dobbiamo essere pazienti con noi stessi, l’ansia ci distrae e c’induce al peccato. Più cresciamo nello Spirito, più vedremo le nostre miserie, le nostre colpe alla luce della sua misericordia e del suo amore. La pazienza reca con sé povertà e umiltà di spirito, virtù che apre la porta alla grazia di Dio.

“Confesso a Dio Onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro”.

Dobbiamo veramente avere fiducia nella misericordia di Dio, e credere davvero che il Padre celeste perdona tutti i nostri errori. Noi tutti siamo limitati nella nostra capacità di perdonare, e il perdono pieno è frutto dell’azione divina che richiede l’aiuto di Gesù. Nell’invocare il suo aiuto, aumenta la nostra capacità di ricevere il suo perdono, ed aumenta anche il nostro perdono e la nostra accettazione degli altri (vedi preghiera del “Perdono”, dal sito, sezione preghiera).

Gloria

Durante il rito penitenziale apriamo il nostro cuore al perdono di Dio. Sperimentiamo il suo divino perdono, il suo amore, la sua misericordia e la sua compassione. Di fronte alla sua straordinaria bontà, eleviamo i nostri cuori nella lode come fecero gli angeli alla nascita di Gesù:

Gloria a Dio nell’alto dei cieli
E pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa,
Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente,
Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo,
Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre,
tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore,
tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo:
nella gloria di Dio Padre. Amen.

Quando preghiamo, non chiediamo soltanto, altrimenti porremo noi stessi e non il Signore al centro della nostra preghiera. Portiamo al Signore i nostri bisogni, e nient’altro. Lodando Dio, al contrario, ci concentriamo unicamente in Gesù, facendo di Gesù il centro della nostra preghiera. Lodiamolo! Lodiamolo! Lodiamolo!

Lodiamo il Signore dalle profondità del nostro cuore. Con le lodi dirette esclusivamente a Lui, noi abbandoniamo il diritto di capire le circostanze difficili della nostra vita. Confidando in Lui è come se gli dicessimo: “Io non comprendo ciò che sta accadendo nella mia vita, ma credo nel tuo amore e ti lodo”. Che opere meravigliose può realizzare il Signore in noi, per noi e attraverso noi, se prendiamo sempre più coscienza della sua bontà e del suo amore. Otterremo perdono e guarigione, perché il punto centrale del nostro sacrificio di lode è Gesù.

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