Sono forse il guardiano di mio fratello?

Caino e Abele by Giovanni Battista LangettiIl ricordo è assai remoto ed è stato inserito nel brano per documentare che la storia successiva alle origini umane, fu ancora una storia di trasgressioni e di colpe. Al primo uomo peccatore, non poteva del resto seguire un’umanità altrettanto peccatrice.

Si tratta della prima pagina di cronaca nera dell’umanità. Eva, incinta di Adamo partorì prima Cain (Canà=acquistare); poi nacque Hevel (= figlio= soffio, perché ebbe vita breve). L’episodio, collocato immediatamente dopo Adamo ed Eva, presenta alcune incongruenze: suppone infatti una civiltà già evoluta, come l’agricoltura e l’allevamento del bestiame.. D’altra parte la forma della costruzione è molto astratta; i nomi dei due protagonisti sono nomi personali e in pratica rappresentano due tipi di umanità.

“Dopo un certo tempo, Caino offrì i frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì i primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene il peccato è accovacciato alla tua porta, verso di te è il tuo istinto, ma tu dominalo” (Gen. 4,3-7).

Che cosa ha fatto Caino? Con ogni probabilità al termine della stagione presentò la sua scarna offerta ( egoismo, avarizia, poca fede, lode inesistente e quant’altro di negativo), Probabilmente la sua offerta era imperfetta, non dettata da riverenza e amore verso il Creatore Dio, ma pensava solo a se stesso. Il testo antico non manifesta e non indica però i motivi di questo mancato gradimento. A questo punto della rivelazione, il Signore d’Israele è il sovrano assoluto e le motivazioni del suo comportamento sfuggono ai suoi sudditi. Infatti il Signore volse lo sguardo, cioè la sua benevolenza e la sua accettazione verso Abele, offerta da ritenere ampiamente rispondente al sacrificio in onore dell’Onnipotente, perché lui conosceva che tutto ciò che possedeva veniva dalla bontà del Signore, di qui la sua offerta.

Purtroppo il peccato (gelosia,invidia, ecc) prende dimora in Caino sotto forma di forza e violenza nella misura della tristezza che non gli permette di accettare che il fratello sia migliore di lui, non riesce più a vivere in pace con uno che ha un destino diverso dal suo. Caino non realizza quell’unità dei diversi che costituisce l’umanità e, anziché sentirsi spronato a salire al livello di Abele, vorrebbe che il fratello scendesse al suo. Vive la tristezza dell’odio, che si rivelerà una delle cause più grave dello scatenarsi degli omicidi e delle guerre, di conflitti sociali, delle forme di razzismo che devastano l’umanità da sempre.

Caino ha perduto il senso, il valore del rapporto con il fratello e giunge ad uccidere. In tale situazione, non è più in grado di ascoltare la voce di Dio, tanto è vero che Caino la banalizza, se ne prende gioco: “Allora il Signore Dio disse a Caino: Dov’è Abele, tuo fratello? Rispose: Non lo so.. Sono forse il guardiano di mio fratello?

La tradizione ha staccato la costruzione dai suoi riferimenti storici e, riportandolo alle origini dell’umanità, gli ha conferito un valore generale, Dopo la rivolta contro Dio,la rivolta dell’uomo contro l’uomo. La morte fa la sua prima entrata sulla scena della storia in modo violento. Questi versetti vogliono documentare la crescente protervia degli uomini e l’inesauribile bontà del Signore Dio.

Così prosegue la storia della salvezza: Dio mantiene l’iniziativa, elegge liberamente Abele, anche se non è il primogenito, e quando è ucciso, ne occuperà il posto Set, che sarà l’effettivo antenato di Gesù Cristo.

D’altro canto Caino sceglie liberamente di agire contro coscienza, mentre avrebbe potuto dominare il peccato. Anch’egli ha avuto la sua prova, come l’avrà ogni uomo dopo Adamo; ha avuto la prova dell’insuccesso e non l’ha saputa superare. L’insolenza della sua risposta a Dio rileva il progresso del male nell’umanità. Esso crescerà fino al limite di rottura e allora verrà il diluvio. Quanti Caini si succedettero da allora sulla faccia della terra!

A questo punto possiamo anche analizzare il senso della parola “guardiano” che non è da ritenere Come custodia, vigilanza, difesa ecc… Guardiano nel senso di aiuto, di necessità, di carità verso il simile, il fratello.

In Matteo, capitolo 25, 35-45, Gesù cita le azioni da lodare che corrispondono alle opere di misericordia raccomandate dal Giudaismo:

  • Dar da bere agli assetati;
  • Vestire coloro che hanno bisogno;
  • Ammonire i peccatori;
  • Visitare gli infermi e consolarli;
  • Insegnare agli “ignoranti”;
  • Correggere umilmente i fratelli e le sorelle;
  • Perdonare le offese ricevute;
  • Pregare per i vivi e i morti;
  • Seppellire i morti;
  • Sopportare pazientemente le persone moleste;
  • Visitare i carcerati;
  • Dar da mangiare agli affamati;
  • Offrire ospitalità e accoglienza agli stranieri.

Questo è il senso di “guardiano” del fratello, e questo è il grande peccato di Caino, il rifiuto di comprendere.

I piccoli ai quali si riferisce Gesù, sono gli uomini e donne di tutti i tempi. Con i miei fratelli ( e le sorelle), Gesù proclama e determina la relazione che unisce Lui a tutti gli esseri umani che si trovano in qualche necessità.