Le tentazioni

Mentre facciamo queste promesse e insistiamo nel negare il nostro consenso, non soffermiamoci sulla tentazione, rivolgiamo lo sguardo soltanto Gesù; se dovessimo osservare la tentazione, soprattutto nei momenti di maggiore intensità, il nostro coraggio, la determinazione potrebbe anche vacillare e condurci al peccato. Piuttosto distraiamo il nostro spirito con qualche buona e lodevole azione, riflessione e meditazione, tali occupazioni entreranno nei nostri cuori, li riempiranno e così diminuiranno le perverse e diaboliche suggestioni del maligno.

Inoltre, un buon rimedio contro tutte le tentazioni, grandi e piccole, è quello di aprire il cuore e dire tutto quanto ci tormenta a chi ha la nostra responsabilità spirituale: le tentazioni, le reazioni e gli effetti.

Infatti, la prima condizione che il maligno impone all’anima che vuole sedurre, è il silenzio (esattamente come consigliano quegli uomini che tentano di sedurre le donne, per prima cosa impongono loro di non farne parola).

Al contrario, è diverso il modo di agire di Dio, nelle sue ispirazioni ci chiede di farlo sapere all’istante e sempre al responsabile spirituale.

Nondimeno, dopo tutto ciò, è possibile che la tentazione si ostini a tormentarci e a perseguitarci, allora ci resta soltanto di ostinarci, a nostra volta, nel rifiutare di acconsentire. Non solo, poiché il maligno è il nostro nemico e la tentazione è la sua espressione più subdola, evitiamo nella maniera più assoluta di discutere con lui senza degnarlo di una sola parola, tranne la frase con la quale Gesù lo fece stare zitto:”Va indietro, Satana, tu adorerai il Signore tuo Dio e solo lui servirai!”.

Abbiamo imparato a combattere le grandi tentazioni con coraggio, ma che dire delle piccole, cioè quelle quotidiane? Le prime sono grandi, le seconde sono molte. I leoni e i serpenti sono fuor di dubbio più pericolosi delle mosche e delle zanzare, ma, quanto farci esercitare la pazienza, questi insetti con la loro importunità e la noia che ci arrecano, la superano di molto.

E? facile non diventare assassini, ma molto più difficile è evitare le piccole collere che trovano continuamente occasione. E’ abbastanza facile impedirsi le occhiate, innamorarsi o fare innamorare, procurare emozioni e piccoli piaceri, dire e ascoltare parole di civetteria.

E’ raro che sia necessario mettere in guardia il marito o la moglie da un modo di agire spregiudicato che costituisca pericolo per il corpo; ma non lo è altrettanto quando si tratta di pericolo per il cuore. E’ abbastanza facile non profanare il letto matrimoniale, ma non altrettanto non compromettere l’amore coniugale. E’ facile non rubare i beni altrui, non altrettanto non corteggiarli e non desiderarli. E’ facile non fare falsa testimonianza in tribunale, non altrettanto non mentire in conversazione. E’ facile non ubriacarsi, non altrettanto mantenersi sobri. E’ facile non desiderare la morte altrui, non altrettanto non desiderargli qualche accidente. E’ facile non disonorare, non altrettanto non nutrire sentimenti di disprezzo. E’ facile non parlare male di una persona che ci sta davanti, non altrettanto fare della maldicenza quando questa non c’é. E così via..

Possiamo concludere che le piccole tentazioni di sospetto, di gelosia, di invidia, di antipatia, di stranezza, di vanità, di doppiezza, di affettazione, di astuzia, di pensieri indecenti, di mormorazione, sono abituali anche per coloro che sono già più incamminati nella fede e più risoluti. Ecco perché, fratelli sorelle, è necessario che ci prepariamo con grande cura e diligenza a questo combattimento. Siamone certi che tutte le vittorie che riporteremo contro questi piccoli nemici, saranno tante pietre preziose incastonate nella corona di gloria che Dio padre ci prepara in Paradiso.

Ecco perché in attesa di lottare con fiducia e con valore contro le grandi tentazioni, nel frattempo difendiamoci bene da questi piccoli e deboli attacchi punzecchianti.

Concludendo, è vero che le tentazioni, come mosche e zanzare, ci volano davanti agli occhi e ci pungono ora sulla guancia, ora sul naso, sulle braccia e sulle gambe, e non ci è dato di liberarci completamente dal loro fastidio; la migliore resistenza che si possa loro opporre è di non innervosirci e, come per gli insetti, aiutiamoci con i mezzi a nostra disposizione.

Ricorriamo a Dio con ferma decisione ed esse non ci nuoceranno. Disprezziamo questi attacchi del maligno, non degniamoli nemmeno di un pensiero, anzi lasciamoli pure ronzare intorno alle nostre orecchie finché ne avranno voglia, che volino pure qua e là intorno a noi, come le mosche e le zanzare, se poi dovessero pungerci o posarsi un istante nel nostro cuore, cacciamole, ridiamoci su e basta! Non cerchiamo di combatterli o a rispondere loro, soccomberemmo; compiamo, invece, atti contrari, quelli che vogliamo, ma soprattutto, è bene ricordarlo ancora, rinnoviamo il nostro amore a Dio. Non intestardiamoci a voler opporre alle tentazioni che proviamo, la virtù opposta: questo sarebbe accettare il confronto (possibile solo per le anime grandi ed elevate). Per la verità, se ci avventuriamo in un confronto del genere, dopo avere compiuto un atto della virtù opposta, se abbiamo avuto il tempo di inquadrare il germe della tentazione, torniamo semplicemente col nostro cuore a fianco di Gesù Cristo crocifisso con un atto d’amore. E’ il mezzo migliore per vincere Satana, tanto nelle piccole come nelle grandi tentazioni: l’amore di Dio contiene in sé tutta la perfezione di tutte le virtù, per questo è il rimedio migliore contro tutti i vizi. Se in tutte le tentazioni prendiamo l’abitudine di ricorrere per principio a questo rimedio, non saremo più obbligati ad indagare ed esaminare di quale tentazione si tratti, ma con tutta semp0òlicità, quando ci sentiremo turbati, faremo ricorso al rimedio sicuro che, oltretutto, è così temibile per il maligno, il quale quando si accorge che le sue tentazioni ci spingono all’amore di Dio, smette di tentarci. Piuttosto ogni tanto diamo uno sguardo alla nostra anima per vedere quali sono le passioni che più vi spadroneggiano; una volta scoperte, impostiamo la nostra vita in modo esattamente contraria nei pensieri, nelle parole e nelle azioni.

Amen,alleluia,amen.