Centralità di Maria tra gli apostoli

Dopo la resurrezione e l’ascensione di Cristo al cielo, gli apostoli gravitano intorno a Maria, Madre di Gesù e loro speranza, nel credere e nell’attendere l’avvento immediato di “quelle cose che non si vedono” (cfr.Eb.11,8). Il Cenacolo si ripopola dopo la partenza di Gesù di questi protagonisti, come San Luca racconta negli Atti degli apostoli al capitolo 1,13-14:

“Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo e Alfeo e Simone lo Zelota e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la Madre di Gesù e con i fratelli di lui”.

Non è detto di più, ma dall’insieme si deduce che il compito di pregare lo Spirito Santo: “Avrete forza dallo Spirito santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra” (At.1,8), stabilisce una concorde unione intorno a Maria, speranza degli apostoli e di tutti i credenti in Cristo; perché con la sua azione ed intervento avvicina e prepara l’infusione dello Spirito santo nell’anima di chi o di coloro che ad essa si affidano con fiducia. Maria è strumento di Dio. In quanto piena di grazia, ella converte i cuori liberandoli dalla paura, dal dubbio, dall’angoscia, dall’agonia, dall’incertezza per una fede convinta, vissuta e testimoniata nel quotidiano grazie anche al suo esempio. Maria è al centro della preghiera di chi prega, perché “in te misericordia, in te pietate,/ in te magnificenza, in te s’aduna/ quantunque in creatura è di bontade”.

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