Sabato Santo

“L’anima mia ha sete di Dio, del Dio
vivente: quando verrò e vedrò il volto
di Dio?”.
(Dal salmo 41).

Mantegna, Andrea - La ResurrezioneI vincitori non sono sicuri della loro vittoria. E ricorrono al ridicolo espediente di piantonare il sepolcro. “I capi dei sacerdoti e i farisei si radunarono presso Pilato e gli dissero: “Signore, noi ci siamo ricordati che quell’impostore disse ancora vivo: “Dopo tre giorni risorgerò”.

Ordina dunque che il sepolcro sia ben custodito fino al terzo giorno per evitare che vengano i suoi discepoli a rapirlo e dicano poi al popolo: “E’ risorto dai morti”. “Avete una guardia, andate e assicuratevi come sapete fare”, rispose Pilato” ( Mt.27,62-66).

La condizione della coscienza umana, dopo ogni rifiuto o disobbedienza alla legge di Dio – naturale o soprannaturale – non è mai tranquilla, benché ostenti disinvoltura, apparente autonomia, sicurezza morale, equilibrio psichico e razionale. Tuttavia nell’intimo, nel profondo del cuore, nella misteriosa provenienza dell’anima, cosciente di non essere l’artefice di se stessa, ma soltanto una detentrice, poiché non può un uomo ricevere nulla se non gli è stato dato dal cielo, percepisce, più o meno chiaramente, uno stato d’animo timoroso, diffidente, sottilmente interrogante.

E’ normale che vi sia una tensione etica e ontologica nei confronti di Dio, forse considerato “un morto vivente”, un perdente-vincente, uno sconfitto nell’immediato, nell’effimero, nel provvisorio, nella cronaca, uno fuori moda secondo gli uomini e secondo il costume laicista, un proprietario dell’ignoto, del mistero, dell’Oltre il presente, dell’Infinito, dell’intero, della vita senza fine, del “doman non v’è certezza”.

Gesù è il risorto, il Vincente di tutto ciò che teme l’uomo e di tutto ciò che considera la sua signoria.

“Io sono con voi tutti i giorni”.

Amen, alleluia, amen.

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