Quinta settimana di Quaresima: Martedì

“T’invoco con tutto il cuore, Signore,
rispondimi; custodirò i tuoi precetti.
Io ti chiamo, salvami, e seguirò i tuoi
Insegnamenti”.
(Salmo 118,145-146).

Cattura di Cristo - Michelangelo Merisi da CaravaggioColtivare una o più relazioni sentimentali fuori dal matrimonio accade non solo nel nostro tempo, ma accadeva anche in quel tempo, ossia all’epoca di Gesù. Infatti, un giorno viene condotta davanti a lui una donna colta in adulterio. Sul volto della donna è stampata la vergogna e il dolore morale e spirituale della sua colpa e del suo misfatto. Non osa difendersi. Muore nel silenzio di una condanna, non trovando comprensione. Nel suo intimo, vorrebbe che non fosse successo; vorrebbe non ammetterlo perché sente che la sua colpa non troverà perdono, via d’uscita, riabilitazione, speranza.

Ad un certo punto Gesù capisce lo stato d’animo della donna e non la condanna:”Va’ e non peccare più! (Gv.8,11). L’assolve. Ella se ne va in pace, insperatamente riabilitata, fortificata dal perdono del Figlio di Dio.

Il bisogno del perdono viene esaudito solo dal cielo: da chi viene dall’alto perché appartiene al cielo e non alla terra. Chi appartiene alla terra, viene dal basso e ragiona da terreno. Sulla strada di Gesù le anime bisognose di perdono non si contano. A fianco della Maddalena, che piange i suoi peccati lavando e ungendo i piedi di Gesù in casa del fariseo, c’è la nostra coscienza. Ci sono le coscienze di coloro che hanno capito che “tutto è possibile a Dio”.

“Vedi questa donna? Ti dico, le sono rimessi i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Ma a colui a cui meno si perdona, meno ama”. Poi disse alla donna: “Ti sono rimessi i tuoi peccati. La tua fede ti ha salvato: và in pace” (Lc.7,36-50).

Il bisogno interiore del perdono passa per la fede in Gesù e nella volontà di rifiutare il passato peccaminoso per iniziare una nuova relazione con Dio in Gesù, conforme alla sua volontà.

Amen, alleluia,amen.

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