Quarta settimana di Quaresima: Venerdì

“Venga su di me la tua misericordia
e avrò vita, poiché la tua legge è la
mia gioia. Siano confusi i superbi che
a torto mi opprimono; io mediterò la
tua legge”:
(Salmo 118,77-78).

Gesù risurrezione di una bambina, Albert von KellerIl risorto è dimenticato spesso, nel quotidiano, per questo o quel motivo, per questo o quella preoccupazione, per questo o per quell’interesse immediato. E’ facile giustificarsi sapendo che queste cose riguardano noi, non lui, Gesù. Eppure Egli non è un estraneo, è con noi; ma noi presumiamo di compiere il nostro dovere, sia che Egli ci sia, sia che Egli non ci sia. C’ è insomma la persuasione di avere un diritto di azione personalizzata, estranea al Cristo con noi, perché nessuno può sostituirci, nemmeno Gesù.

L’identità soggettiva è qualche cosa di invalicabile, di proprio, per cui nessuno può rinunciare al proprio io, e all’identità di se stessi. Gesù ci chiede proprio di farlo partecipe di tutto noi stessi: “Non abbiate paura. Sono io…”In questo modo Gesù rassicura gli Apostoli dopo la sua resurrezione. Nulla di noi, vivendo con lui, deve rimanere nascosto. Non ci sono e non ci devono essere segreti con lui: “Sia invece il vostro discorso: sì (se è) sì; no (se è) no: quel che si dice in più viene dal maligno” (Mt.5,37).

L’amico Gesù conosce la nostra perplessità e i nostri timori anche nei suoi confronti. Da psicologo perfetto e da maestro divino parla così ai nostri pudori più o meno velati: “Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce; e quel che udite nell’orecchio, predicatelo sui tetti” (Mt.10,26-27).

Gesù vede e conosce i nostri respiri. Egli ascolta e interpreta i battiti del nostro cuore. Contempla e valuta i pensieri della nostra mente, perché tutto davanti a lui è aperto e nudo. Fa che io ti veda nella mia vita.
Gesù disse al cieco guarito: “Tu credi nel figlio dell’uomo?….E chi è Signore, perché io creda in lui?….Colui che parla con te, è proprio lui….Io credo, Signore. E gli si prostrò davanti” ( Gv.9,35-38).

Amen, alleluia,amen.

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