Terza settimana di Quaresima: Mercoledì

“Benedico il Signore che mi ha dato
consiglio; anche di notte il mio cuore
mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il
Signore, sta alla mia destra, non
posso vacillare”.

La natura non accetta il surrogato di se stessa. E’, al contrario, sempre se stessa, attenendosi a quei principi o leggi basilari entro i quali realizza la sua identità. Cosa diversa, purtroppo, è l’uomo libero. Egli ha la capacità di andare contro se stesso e contro natura. E’ capace di modificare la sua identità ricorrendo all’apparenza, allo sdoppiamento comportamentale, a seconda dei luoghi, delle circostanze, degli scopi, dei fini cui vuole giungere, per affermare se stesso e il suo predominio. L’uomo può divenire l’attore di se stesso, calandosi in personaggi che gli permettono di occupare lo scenario del quotidiano sotto la spinta dell’interesse, del denaro, del successo, o del potere.

Nella cultura mass-mediale, l’uomo che è in noi, è spesso tentato d’imitare, di identificarsi, di immedesimarsi, di proiettarsi nei protagonisti del piccolo e grande schermo, seguendone la filosofia, la ricerca del piacere, l’avventura, l’evasione e la gratificazione.

Oggi è molto arduo per chiunque essere se stessi e non copia di altri. Anche il ricorso all’affermazione della propria personalità e dell’io soggettivo, come risposta alle varie forme di condizionamento ideologico, religioso, culturale, morale, avviene attraverso la visione dell’uomo fine a se stesso, estranea all’incontro con Dio, fatto uomo in Gesù.

San Paolo ammonisce: “Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana secondo gli elementi del mondo e non secondo Dio” (Col.2,8).

Invece questo dobbiamo ricordare: apparteniamo a Dio, “in lui siamo, in lui esistiamo, in lui ci muoviamo” (cfr.At.17,28).

Recita il salmo 15,5: “Il Signore è mia parte di eredità e mio calice; nelle tue mani è la mia vita”. Essere se stessi vuole dire riconoscere di appartenere a Dio.

Amen, alleluia,amen.