Venerdì dopo le Ceneri

“Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato”.
(Dal Sal. 50).

Dentro il pizzico di cenere

Giotto - Crocifisso di Santa Maria NovellaTutto è materia e nient’altro che materia. La frase spaventa chiunque, soprattutto l’uomo pensante. E’ terribile pensare che per l’uomo la terra è tutto. Oltre la visione terrestre, il nulla. Il che vuole dire precipitare nell’oblio assoluto. Infatti, pensa qualcuno, mai nessuno è ritornato in questo mondo dopo la morte.

Invece, dalla Bibbia sappiamo che la resurrezione è un fatto storico che vede Gesù protagonista: “Io sono la Resurrezione e la Vita; chi crede in me, anche se morto vivrà; e chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. Credi tu questo?” (Gv.11,25-26).

All’oscurità della ragione si oppone la speranza della fede. Il conflitto, “dentro la cenere vivente”, non si placa mai. Eppure la fede, nella persona e nella parola di Gesù, costituisce il senso della speranza cristiana.
Essa è ogni giorno alla base dell’impegno di vita con Cristo. E’ la ragione essenziale del camminare insieme con Lui che si è fatto uomo per farci partecipi in tutto alla sua natura divina e alla sua beatitudine trinitaria nell’altra vita. ” Io sono la Vita” (Gv.14,6).

D’altra parte, è doveroso ammettere che “non può un uomo ricevere nulla, se non gli è stato dato dal cielo” (Gv.3,27). Infatti, ancora l’evangelista Giovanni afferma: ” Il Verbo si è fatto carne e s’attendò tra noi” (Gv.1,14). “Ma quanti l’accolsero diede il potere di diventare figli di Dio…”
E più avanti osserva: “…E dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia” (Gv.1,12.14.15). La ragione e la fede, l’esperienza quotidiana e le prospettive dello spirito, se da una parte generano un conflitto di credibilità, dall’altro confermano la dimensione soprannaturale che spiega allo spirito il destino eterno, al quale Gesù risorto l’ ha destinato, pur vivendo ora “dentro il pizzico di cenere”.

Amen, alleluia, amen.

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