Egli era nel mondo


Michelangelo Buonarroti. La creazione di Adamo
La fede teologale ci introduce nella conoscenza di Dio attraverso la sua Rivelazione. Ascoltata, e accolta interiormente, essa ci fa conoscere l’ottica di Dio per leggere il cosmo, l’uomo, le relazioni tra gli uomini e, soprattutto, ci chiarisce il senso e io fine della persona umana sulla terra.

L’origine e il fine, l’alfa e l’omega si ricollegano ad un unico principio, il Cristo: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutte le cose sono furono fatte per mezzo di lui, e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste” (Gv.1,1-3).

Nel riproporre il testo intendo gridare a quell’atteggiamento ribelle e rivoltoso dell’orgoglio che è in tutti noi, maldisposto a riconoscersi creatura di Dio per un’emancipazione da tutto ciò che sta oltre il perimetro dell’io e delle povere cose possedute, di ascoltare la Parola di Dio:”Egli (Cristo Gesù) era nel mondo, e il mondo per mezzo di lui fu fatto, e il mondo non lo riconobbe” (Gv.1,10).

La tragedia del mondo è di concepirsi senza Dio, al di fuori della sua sfera, di precostituirsi autonomo e nemico di Dio; una tale tragedia, che si avvale del disegno dell’Anticristo, intenzionato ad eliminare Dio, il Cristo, il Vangelo, la Chiesa, la bimillenaria storia cristiana dal mondo e dalla sua storia, oggi si diffonde rapidamente nella cultura massmediale, dando al fenomeno della secolarizzazione (vivere come se Dio non ci fosse), il carattere di modernità, di democrazia e di neo-illuminismo.

Nel Natale conviene a tutti non dimenticare che Dio viene a ricordarci che non è intelligente né possibile il comportamento di chi vuole eliminare il padrone di casa, il padrone dell’uomo, il re del cielo e della terra. “Venne nella sua casa e i suoi non l’accolsero” (Gv.1,11).

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