La salvezza: conclusione

Madonna del Divino Amore, Raffaello Sanzio 1516-1518Di fronte a tutto ciò non ci rimane che la logica dell’amore. Cioè l’atteggiamento contrario che deriva dall’opzione fondamentale per gli altri. E’, in definitiva,il ribaltamento della logica precedente meditata: non siamo noi che siamo i padroni e abbiamo i diritti, ma i nostri diritti sono quelli degli altri. La giustizia non è quella dei sistemi chiusi, distributiva, è una giustizia diversa, è quella di Dio, “dell’hai lavorato meno di me, ma è giusto che sia pagato come me”, “mi hai colpito sulla guancia sinistra, ti offro la destra”,”ama i nemici”.

E’ la logica dell’amore, quella della Croce, della morte per gli altri.

E’ in questo ritorno al nucleo delle cose che significa scegliere nuovamente il mistero del nostro essere, la realizzazione del nostro destino umano dicendo no ai continui tentativi di oscillazioni esistenti in noi.

E non significa tanto superare singoli gesti, ma chiederci continuamente il loro significato e la loro sincerità nel voler accogliere Dio e gli altri nel progetto fondamentale dell’esistenza.

Questa riduzione nucleica è estremamente significativa in un momento come il nostro, quando le spinte di una rivoluzione del consumo, del potere, del successo, del denaro ad ogni costo, ci hanno fatto misurare lo spessore storico delle nostre concretizzazioni di fede e religione.

In tale situazione l’effusione dello Spirito unitamente alla riconciliazione sono in quella linea, perché significa rifondare se stessi e le proprie scelte, cambiare direzione o correggerla, prendere coscienza del problema fondamentale della vita che non è l’andare o no a Messa, compiere o no dei gesti sacramentali, significa rinascere dall’alto e con Gesù vivere la propria esistenza in una radicalità di scelta per gli altri, in una lotta per la dinamica dell’amore e per la giustizia vera, in un superamento della logica del potere e dell’oppressione, attaccati e dominati dallo spirito mondano.

E’ solo in questa radicalità che si comprende la necessità di mettere in comune le nostre paure e le nostre vigliaccherie, per chiedere a Dio e a tutti che ci aiutino a credere e a sperare che tutto non è morto, ma l’uomo assieme a Gesù vive ancora nella continua attesa di un futuro sempre nuovo.

Questa operazione di ricerca e di aiuto, fratelli e sorelle, non è facile, non può essere che culturale e comunitaria, in uno sforzo continuo di ricerca nella libertà, in quella libertà dei figli di Dio che Gesù Cristo ci ha donato proprio mentre vinceva il peccato e la morte.

Alleluia,amen, alleluia

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