Dar da mangiare agli affamati

Dalle opere di misericordia spirituale a quelle corporali. La prima: “dar da mangiare agli affamati”. Lo chiede Gesù: “Perché avevo fame e mi avete dato da mangiare…” (Mt.24,31-45). E’ possibile che Cristo patisca la fame anche oggi in qualcuno dei nostri fratelli, in una società del benessere diffuso come la nostra? Le apparenze sembrerebbero negarlo. In realtà non è così. Per esempio, quando al Caritas di Roma ha aperto una mensa, ha avuto più di mille persone a frequentarla che diversamente non avrebbero avuto un pasto caldo nella giornata: giovani, sbandati, immigrati del terzo mondo, barboni…

Se ogni città aprisse una mensa, sarebbe subito riempita da gente che ha fame…Ma i veri affamati oggi sono in Africa, America Latina, in INdia, nel Bangladesh; si trovano in molti paesi del sud-est asiatico e in altri paesi ancora. Come si può oggi esercitare quest’opera di misericordia?

La forma più bella è quella che raccontava un professore: “A casa nostra, quando ero piccolo, c’era molte volte a tavola con noi un povero che aveva chiesto un pezzo di pane per amor di Dio”. E’ la forma più bella e cristiana, ma non facile e non sempre possibile. Comunque l’aiuto dovrebbe sempre avere la delicatezza del sarto descritto dal Manzoni nei Promessi sposi: mentre egli esalta la predica e la carità del cardinal Federigo, s’accorge che anche lui avrebbe potuto far qualcosa: “…mise insieme un piatto delle vivande che eran sulla tavola, e aggiuntovi un pane, mise il piatto in un tovagliolo, e preso questo per le quattro cocche, disse alla sua bambinetta maggiore: “Piglia qui”. Le diede nell’altra mano un fiaschetto di vino e soggiunse: “Và qui da Maria vedova: lasciale questa roba e dille che è per stare un po’ in allegria con i suoi bambini. Ma con buona maniera, vè, che non paia che tu le faccia l’elemosina. E non dir niente se incontri qualcheduno…”

Rispettando questo stile, una parrocchia, un comune, una tavola per chi ha fame dovrebbero saperla preparare sempre, con il concorso di tutta la comunità.

Amen,alleluia,amen.

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