Perdonare le offese ricevute

Forse è l’opera più difficile di tutte. Eppure fa parte dell’insegnamento inequivocabile del Vangelo e costituisce la condizione per essere perdonati da Padre che è nei cieli. Senza dubbio, la pratica del perdono fraterno è una strada in salita, non solo perché i nostri sentimenti si ribellano, ma anche perché per giungere alla riconciliazione completa bisogna essere in due a volerla. Come regola, è necessario che il perdono e la riconciliazione si basino sulla chiarezza e sulla verità. Perdonare perciò significa: tentare sempre di chiarire ciò che è causa di tensione e di scontro; non togliere mai il saluto a nessuno, anche quando non siamo riusciti a chiarire e a capirci; non fare mai del male ad alcuno, neanche quando ci capitasse l’occasione di vendicarci…

Una regola d’oro è questa: non lasciare mai scendere la notte su tensioni non chiarite, su offese non perdonate. “Non tramonti mai il sole sulla vostra ira”.

Ma è possibile tutto questo all’umana debolezza? Il Signore non ci comanda forse una cosa superiore alle nostre forze? La risposta sta nelle parole dell’apostolo San Paolo: “Tutto posso in colui che mi dà la forza”.

Amen,alleluia,amen.

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