Ammonire i peccatori

Il punto di partenza per esercitare quest’opera consiste nel prendere anzitutto coscienza che siamo tutti peccatori. Perciò non ci sono i “giusti” che ammoniscono i “peccatori”, ma i fratelli che danno una mano ai fratelli perché non cadano in peccato, o perché si tirino fuori da uno stato di peccato.

Il metodo da impiegare è quello indicato da Gesù: “Se il tuo fratello commette una colpa, va e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te uno o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni”(Mt.18,15-17).

Un’altra indicazione preziosa è quella di San Paolo: “Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione” (Gal.6,1).

Purtroppo spesso, anziché praticare questa opera di misericordia, si preferisce mormorare alle spalle, parlare dei difetti e delle colpe degli altri quando non ci sono (si chiama “maldicenza”). Talvolta si preferisce colpire alle spalle, denunciando presunte colpe a chi conta, a chi può condizionare la carriera, al “superiore”, Perché questo? Le ragioni possono essere molte. Ma ce n’è una più profonda di tutte: è la mancanza di amore.

Amen,alleluia,amen.

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