A Cana di Galilea

E i suoi discepoli credettero in Lui.
I discepoli giungono con Gesù a Cana di Galilea. Essi finiscono per essere ospiti sia degli sposi sia di Gesù. La prima ospitalità è l’occasione per giungere alla conoscenza del loro Maestro; la seconda, invece, li trasforma in credenti in Gesù figlio di Maria e figlio di Dio. Essi, in vista della grazia che compie il miracolo, sanno scorgere nell’uomo Gesù di Nazareth, la Persona divina, il Figlio di Dio che si cela nella dimensione umana: “E il Verbo si è fatto carne” (Gv.1,14), è una sola Persona che vive nella natura umana e nella natura divina in modo mirabile, restando vero uomo e vero Dio, nascosto nella realtà umana.
I discepoli, a questo punto, si fidano di Gesù, allo stesso modo con cui Maria Vergine si fida del figlio: “Fate tutto quello che vi dirà”. Gesù è una scuola, una dimora vivente dello Spirito divino, è il Messia, è il Salvatore, è il nuovo Adamo, è il restauratore del regno di Dio in terra: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo” (Mc.1,15).
La fede, perciò, è conversione, apertura al nuovo, disponibilità, sensibilità all’ascolto della voce di Dio che parla attraverso il Figlio suo, il verbo fatto carne.
Noi ora chiudiamo la riflessione.
Un grazie, fratelli e sorelle, allo Spirito Santo, alla Vergine Maria, a Gesù Maestro, Salvatore ed esempio di umanità, anzi complemento di umanità, per averci concesso di visitare il cuore dei commensali più straordinari presenti a Cana e nella nostra vita quotidiana.
Per ripartire da Dio ogni giorno, in quell’unione d’amore che lega Maria a Gesù, è necessario scoprire che senza Dio “non abbiamo senso e speranza, perché senza futuro”.
Con la riflessione siamo testimoni del miracolo. Gesù dimostra di essere il Signore e nel miracolo ci lascia intravedere il senso sacramentale della sua azione:
– il battesimo: Gesù ordina ai servi di riempire d’acqua le giare messe lì perché gli invitati si purificassero; e cambia quell’acqua in vino per far vedere che l’antico rito è inferiore al nuovo, come l’acqua è inferiore al vino;
– la santa Eucaristia: il vino (che è del colore del sangue) prefigura il vino che Gesù trasformerà nel suo sangue durante un altro pasto festivo;
– il matrimonio: approvato e santificato dalla presenza di Cristo al banchetto nuziale.
Accostiamoci coi discepoli e gli altri invitati per gustare il vino del Signore, assaporarlo e deliziarcene. E’ davvero il calice del Signore che colma di gioia il cuori degli uomini.
Signore, noi crediamo a te, confidiamo in te, desideriamo amarti con tutto il nostro essere. A Cana tu compisti il tuo primo segno e manifestasti la tua gloria. Ti adoriamo, Signore del creato. Ti lodiamo, ti rendiamo grazie per le meraviglie che hai operate e attraverso le quali ci ammaestri. Tu solo sei il Signore, tu solo l’Onnipotente, Gesù Cristo, con Dio Padre e la Vergine Maria. A te la lode e la gloria per l’eternità.

Amen, alleluia,amen.