Nel cenacolo: Voi tutti prenderete scandalo…

…per causa mia, questa notte. Sta scritto, infatti: “Percuoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse” (Mt.26,31).

Il luogo del Cenacolo si chiama, oggi, presbiterio. E’ il luogo dove si trova il tabernacolo e dove i presbiteri (i sacerdoti) si radunano nella preghiera; in altri termini, è il luogo dove il parroco svolge il suo ministero sacerdotale.

Il più delle volte la parrocchia ha un presbiterio modesto, ma contiene lo spirito del Cenacolo del Signore. In esso s’incontrano le rivelazioni affettuose del Maestro ai suoi apostoli. La dichiarazione di Gesù: “Voi tutti prenderete scandalo di me…” turba gli animi degli apostoli e i nostri.

Lo scandalo, o inciampo, è nel Cenacolo e nella Chiesa-parrocchia. Far cadere la fede in Gesù, Figlio di Dio; far precipitare il rapporto spirituale ed umano con la parrocchia in rottura; far nascere il gusto di ciò che non si riferisce a Dio ma all’uomo terreno, è compito di tutti gli spiriti agnostici, pagani, scristianizzati dall’opera del mondo “posto nel maligno”.

La filosofia della secolarizzazione, spesso accolta dai cristiani “disponibili al dialogo con il mondo”, finisce per introdurre nella Chiesa-parrocchia “i lupi in veste d’agnello”, i predatori dei cuori, i seminatori di discordie e di divisioni psicologiche, dottrinali e morali; i fautori di dispersione delle anime in nome dell’autonomia del redente e della personalizzazione nella fede; i promotori di un cristianesimo di comodo, in altre parole a propria immagine e somiglianza, fuori certamente, dalla “verità nella carità”, privo della salda roccia dell’autorità della Chiesa, Madre e Maestra.

Il rischio è quello segnalato dal Manzoni nella descrizione di Donna Prassede: “Faceva la volontà del cielo, ma aveva scambiato il cielo con il suo cervello”.

Un clima e una cultura cristiana senza umiltà, obbedienza, sottomissione gioiosa alla legge di Dio e alla grazia divina, potenza di Dio offerta a chi, amando Dio, diventa dimora di Dio, non costruisce l’uomo interiore.

Nella Chiesa-parrocchia risuona la parola di San Paolo agli Efesini: “Vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente, accecati nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro e per la durezza del loro cuore. Diventati così insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni sorta d’impurità con avidità insaziabile, ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo…Dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità” (Ef.4,17-20; 23-24).

Indice: Spiritualità del Cristiano