Nel cenacolo: Io sono in mezzo a voi

…come colui che serve (Lc.23,27).

Nella Chiesa, in qualunque Chiesa del mondo, si respira il clima del Cenacolo. Entro nella Chiesa-parrocchia, dove, col Battesimo, in un giorno più o meno lontano, è nata la mia vocazione cristiana per partecipare ai momenti essenziali della vita di Cristo, uomo e Dio; il momento del cenacolo, il momento del Getsemani, il momento della Pasqua.

Tre momenti altrettanti essenziali oggi, nell’esperienza della Chiesa-parrocchia, a cui sono chiamati tutti per ripartire dall’anima della Chiesa, che è l’anima stessa di Cristo nel cammino della redenzione nei tempi dell’uomo e della storia. Infatti Gesù affida ad essa il compito di formare il corpo mistico, di cui Egli è il capo, il pastore, la guida, la sorgente della grazia che zampilla a vita eterna.

La Chiesa-parrocchia è nel cuore del cristiano che vive dell’Eucaristia e della parola del Cenacolo. Poiché in essa dimora il Vivente come presenza reale nel sacramento e come sacrificio, che rinnova, nella celebrazione della Santa Messa, la memoria della passione, morte e resurrezione di Gesù, vittima offerta al padre tra le generazioni degli uomini peccatori, “fino alla fine dei tempi” (Mt.28,20).

La vita vera della Chiesa-parrocchia è nelle mani, dunque, di Cristo, il quale rimane insieme con noi “come Colui che serve”. Egli mette se stesso nell’anima degli uomini d’oggi, e a ciascun uomo del nostro tempo; Egli giunge attraverso di noi: “Andate nel mondo intero”; Egli corregge e completa il nostro servizio là dove la povertà umana del pastore e del popolo di Dio esige di essere sostenuta dalla potenza della Divina Misericordia, dalla Divina Provvidenza, dai miracoli garantiti dalla promessa: “Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”.

Non si può rimanere nella Chiesa senza Cristo nel cuore del Maestro di vita interiore e come luce che illumina e sale che dà sapore. “Voi siete la luce del mondo e il sale della terra”. Nel Cenacolo c’è il volto della Chiesa-dono a tutti gli uomini: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

Questa appartenenza alla Chiesa non può essere, o cristiani, manipolata con diritti individuali o libertà personali, che, oggi, lo spirito laico interpreta come novità e segno dei tempi nel dialogo col mondo: “Guardatevi dallo spirito dei farisei che è l’ipocrisia”. Tutto ciò che forma la coscienza cristiana deve essere luminoso per sé e per gli altri. “Non temete gli uomini” (Lc.12,7).

Indice: Spiritualità del Cristiano