Conversione e Regno di Dio: Collaboratori del Regno

Il Giardino dell'EdenDio ha creato l’uomo a sua immagine, lo ha voluto suo collaboratore nell’opera creatrice e conservatrice dell’universo. Questo è avvenuto dalle prime origini dell’umanità, quando Dio “prese l’uomo e lo depose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gn.2,15).

Tutte le cose erano state create da Dio per l’uomo: per il suo sostentamento, la sua gioia, la sua elevazione, il suo perfezionamento. Affidandole all’operosità dell’uomo, Dio voleva che egli se ne servisse a tali fini e,riconoscendo nei beni terreni la bontà e provvidenza del Creatore, fosse spinto ad amarlo e a glorificarlo.

Il peccato ha sconvolto questo ordine e il lavoro anziché essere collaborazione all’opera di Dio è degenerato in frenesia di guadagno, di possesso, motivo di orgoglio, suscitatore di passioni e mezzi per assecondarlo; nello stesso tempo i beni terreni invece di essere scala per salire a Dio sono diventati occasione di peccato, di allontanamento da lui.

Tocca proprio a noi cristiani, redenti da Cristo, con la conversione, la fede e l’amore redimere a nostra volta il lavoro e le realtà terrene dalle contraffazioni del peccato. Ciò significa lavorare e trattare i beni terreni con cuore puro, distaccato, che mentre cerca le cose necessarie alla vita, non perde di vista il dovere di uniformarsi ai fini e ai voleri di Dio Creatore e Padre. Come l’opera di Dio mira incessantemente al bene e alla salvezza dell’uomo, così l’uomo attraverso il suo lavoro (sia pure umile e materiale) deve mirare al bene temporale ed eterno proprio ed altrui.

Come Dio estende la sua provvidenza a tutti gli uomini, così il credente deve mettere la sua operosità a profitto non soltanto delle necessità proprie ma, per quanto possibile, anche quelle dei fratelli, facendola servire al loro vantaggio sia materiale che morale e spirituale. In questo modo i credenti possono a buon diritto ritenere che col loro lavoro prolungano l’opera del Creatore, si rendono utili ai propri fratelli, e danno un contributo personale alla realizzazione del piano provvidenziale di Dio nella storia.

Mentre costruiamo la città terrestre, edifichiamo ed estendiamo il Regno di Dio, di cui siamo collaboratori solerti e fattivi. Mentre provvediamo alle necessità terrene, diffondiamo nella società lo spirito da cui siamo animati cioè: poveri, miti e pacifici che il Signore Gesù nel Vangelo proclama beati.

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