Sergio e Elena

Parte decima – Le suore adoratrici del Santissimo Sacramento

Parlammo con suor Luigia di ciò che ci stava accadendo. Lei con la sua semplicità ci rispose che il Signore stava plasmandoci per farci suoi strumenti di pace. E di amore.

Non commentammo ciò che ci disse. Sapevamo ormai di avere riposto la nostra fiducia in Cristo Gesù senza porci quesiti di alcun genere. Solo qualche mese più tardi tutto ci divenne chiaro. A conclusione della preghiera comunitaria i fratelli e le sorelle si avvidero che sul mio capo si era formata una croce, proprio come se fosse stata impressa con un ferro rovente e restò visibile per alcuni giorni.

Le suore le conobbi in una circostanza casuale (così pensavamo allora). Trovammo nella cassetta delle lettere un invito alla S.Messa della domenica successiva. L’invito era rivolto a chi festeggiava il 25° anno di matrimonio. Piuttosto incuriositi ci recammo alla Chiesa. Correva l’anno 1993. Sarà stata la gentilezza delle suore… ma trascorremmo una giornata di festa come non accadeva da tempo. Nei giorni seguenti mi recai a trovarle. Elena non c’era si trovava al lavoro. Parlammo di tante cose. Poi, ad un certo punto, suor Luigia mi sollecitò a recarmi nella cappella, davanti al Santissimo. Tentai di sottrarmi a quell’invito dal momento che non sapevo cosa dire. Lei mi consigliò di stare lo stesso e di guardarlo. Così trascorsi ore, giorni fino a quando le mie labbra farfugliarono qualche parola leggendo qualche versetto dei salmi. Finché ad un certo punto, come un torrente in piena, iniziai a parlare col cuore. Da quel giorno Gesù divenne l’amico caro, il fratello, il Signore dell’universo. Condussi anche Elena a quel livello di contemplazione (sia in casa, sia nei cenacoli di preghiera) e fummo felici come non mai. Giorno dopo giorno il Vangelo diveniva sempre più chiaro, tutto aveva un senso. Così ne parlavo alle suore, le quali mi stavano a sentire affascinate. Misero a disposizione l’ufficio della Madre superiora (suor Luigia), dove potevo incontrare le persone che avevano bisogno di parlare e di sentire la Parola del Signore. Tutto questo era divenuto possibile dopo che ebbi incontrato suor Giulia, in fin di vita, la quale proferì una profezia sul nostro conto.