Nella Pasqua: Insegnando loro ad osservare…

…tutto ciò che vi ho comandato (Mt.28,20).

Se il Battesimo ci rigenera “uomini nuovi” nel Cristo risorto, facendoci figli adottivi di Dio, bisogna comprendere il dovere di dare risposte conformate alla dignità di “figlio di Dio”, il quale non è un patrigno, bensì un Padre. Il migliore dei Padri in senso assoluto: il Padre infinito.

La Chiesa-parrocchia sa di dovere insegnare e di dover formare, con la predicazione del Vangelo, la mente, il cuore e la coscienza del cristiano affinché egli sappia dialogare con la paternità di Dio e quindi impostare una vita interiore sulla comunicazione di grazia, di verità e d’amore che deve intercorrere tra il figlio e il padre.

Questa formazione è ritenuta estremamente necessaria nel rapporto filiale tra Dio Padre e la realtà di noi figli peccatori. Gesù, consegnando agli apostoli il mandato di annunziare la sua dottrina, è stato lapidario: insegnare ad osservare, quindi un sapere per essere, per divenire la verità annunziata; il che significa vivere l’insegnamento come vita: vivere come si crede, per non credere come si vive.

La verità del vangelo è veramente incarnata nel cristiano quando egli la vive. Gesù poi non ammette privilegi o eccezioni “nell’osservare tutto quello che vi ho comandato”. Ossia il maestro si riferisce a quelle verità che illuminano la maniera di farsi uomo tra gli uomini e di donarsi ai fratelli fino alla morte di croce, per liberarli dalla schiavitù del peccato (= scegliere di vivere fuori dal progetto di Dio), dal male, dalla morte, dal dolore e dal nulla dopo la morte.

Gesù ci comanda di vivere in comunione alla volontà di Dio che “ha tanto amato il mondo da dare il Figlio suo…perché chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna” (Gv.3,16).
Egli ci comanda con l’esempio della sua vita e con i miracoli di amare Dio e il prossimo come ciascuno ama se stesso, e come ciascuno di noi è amato, perdonato, rigenerato, reintegrato nella dignità di figlio dopo il peccato, come avvenne per il figliol prodigo. “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

La via più raccomandata da Gesù è quella della figliolanza divina. Infatti, siamo figli di Dio, fratelli di Gesù, e fratelli e sorelle tra di noi in Cristo. La Chiesa esiste là dove i cristiani praticano la carità e l’amore, perché “dove c’è carità e amore, ivi c’è Dio”.

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