Nella Pasqua: Battezzandole nel Nome…

…del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo (Mt.28,19).

La gioia interiore proviene dal camminare in compagnia di Cristo Risorto. I suoi principi di vita partono dall’Incarnazione, passione, morte e resurrezione, seguendo ed obbedendo in tutto e per amore alla volontà del Padre: “O Padre, non come voglio io, ma come vuoi tu”.

Qui si ripropone la soluzione del conflitto tra Creatore e creatura, tra la volontà umana e la volontà divina, tra la ragione e la fede, tra la libertà e la grazia, tra la scienza e la rivelazione, tra la verità naturale e la verità soprannaturale.

Il cristiano parrocchiano e il parroco spesso scossi da questa conflittualità, sia nella stessa vita interiore, sia nelle relazioni interpersonali. A questo punto la Chiesa s’incendia d’amore nella ricerca della comune guida della grazia dello Spirito Santo.

Tra lo Spirito Santo, che dimora nell’anima dal momento del Battesimo, e l’io soggettivo, il super-io, con le relative implicanze dovute all’orgoglio, alla superbia della vita, confezionato dalla concupiscenza degli occhi e della carne, al dire di San Giovanni Evangelista, ci sono rapporti difficili.

Se vien meno la comprensione dell’Incarnazione di Gesù, il cui fine principale è di restituire all’uomo e all’umanità, dopo la colpa originale, la figliolanza divina, la grazia ripartire da Dio nel leggere, nel capire se stessi smarrisce il posto assegnatogli dall’amore di Dio per mezzo di Gesù nello Spirito Santo.

La catechesi e la lectio divina sono l’approfondimento della Buona Novella attraverso la quale i cristiani maturano la propria fede per saper interpretare la vita umana in questo contesto, illuminato dal Vangelo che ogni domenica la Chiesa-parrocchia diffonde sotto l’azione dello Spirito Santo.

Chi siamo noi per le tre divine persone? Che senso fornire alle prove di quest’avventura umana per essere veri seguaci di Gesù? Dio resta incomprensibile, cari cristiani parrocchiani, quando lo confezioniamo utilizzando l’ignoranza religiosa.

Dio sa come parlare alle creature che ha voluto a sua immagine e somiglianza. Pertanto Egli dialoga con noi attraverso le Sacre Scritture e il Magistero della Chiesa.

Dopo quest’incontro conoscitivo e il conseguente convincimento che senza Dio non c’è salvezza, si possono conferire i sacramenti: prima l’istruzione, poi la consacrazione di sé a Dio, in Gesù per mezzo del Battesimo e di tutti gli altri sacramenti che completano l’iniziazione cristiana: “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

Quindi non si possono conferire i sacramenti né si deve presumere di avere il diritto di riceverli senza aver fatto precedere la dovuta conoscenza della Dottrina cristiana e l’esperienza religiosa nella comunità cristiana, perché sarebbe impossibile, con l’improvvisazione o con l’abitudine, oppure la consuetudine ambientale, comprendere il posto che Dio assegna a ciascuno di noi, e ad ogni battezzato, nel suo regno, come del resto insegna la Chiesa.

Indice: Spiritualità del Cristiano