Nella Pasqua: Lo riconobbero

…nello spezzare il pane.

La Chiesa-parrocchia è il cammino verso la pienezza del regno per prendere parte alla liturgia della Pasqua nella vita della beatitudine eterna, dove Cristo siede alla destra del Padre. “Essa è già – come afferma A.Manzoni – l’immagine della città superna”. Lo è perché il poeta cristiano la definisce (la Chiesa): “Madre dei santi”. E la Chiesa, in realtà, è pellegrina con il pellegrino Cristo sulle strade del mondo e sulle vie degli uomini che essa ama come Cristo stesso.

Il Risorto “è già e non ancora”, in questo farsi dei vari fermenti storici, nei quali C5risto si è già proclamato, e lo è di fatto, vincitore: “Io ho vinto il mondo”. Non solo: “Io sono la luce del mondo”.

Cari cristiani parrocchiani, non dimentichiamo che la Pasqua è l’anima nascosta in tutto il creato che attende la salvezza del Redentore. Essa investe e penetra gradualmente, come lievito gettato nella massa di farina o seme nascosto in terra, il divenire di tutte le creature dell’universo; anzi la sua azione è già in atto, benché gli apparenti trionfi della città terrena sembrano vincere sulla città celeste. La strada di Emmaus è lastricata dai passi del risorto.

Essi, cari cristiani parrocchiani, s’affiancano ai passi e al camminare sofferto di ogni uomo per aprirgli il cuore all’ascolto del suo messaggio, del suo progetto di vita, onde liberarlo da ciò che gli offusca l’anima sotto il peso e l’angoscia del senso del nulla, del vuoto, dell’impotenza umana contro il male, del mistero impenetrabile della vita e della morte, del fine ultimo, della giustizia e della verità; tutto ciò che non trova una spiegazione richiede l’intervento di Gesù, il quale, attraverso la sua Incarnazione, morte e resurrezione, e mediante la Chiesa, spiega l’uomo all’uomo; soprattutto offre se stesso come nutrimento e ristoro delle anime.

“Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò; prendete su di voi il mio giogo, e imparate da me che sono mite ed umile di cuore, e troverete riposo alle anime vostre; perché il mio giogo è lieve e il mio peso è leggero” (Mt.11,28-30).

La Chiesa-parrocchia ha in sé la forza soprannaturale del risorto. Chi in essa vive con l’apertura della fede e dell’amore che ricerca il dialogo e la comunione con Cristo, incontra una risposta di rinnovamento, fonte di gioia e di speranza; soprattutto quando alla Parola di Dio, cari cristiani parrocchiani, ci affidiamo con umiltà e con obbedienza.

Quando ci accostiamo, inoltre, ai sacramenti della riconciliazione e dell’Eucaristia in cui Cristo spezza il pane della vita a chi vuol vivere di lui, Egli si rivela con amore.
“Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Chi mangia di questo pane vivrà in eterno” (Gv.6,51;58).

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