Nella Pasqua: Voi cercate Gesù Nazareno

…il crocifisso: è risorto! (Mc.16,6).

La Chiesa-parrocchia non è un sepolcro scoperchiato. Essa è la custode del Risorto. E’ la dimora del Risorto. E’ il luogo preferito dal Risorto per educare il popolo di Dio, redento dall’amore risorto con la vittoria di Cristo, Dio fatto uomo, sul demonio, sul peccato, sul male, soprattutto sulla morte: “Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte. Il tuo pungiglione? Siano rese grazie a Dio che diede a noi la vittoria per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo” (1 Cor.15,55).

Il Risorto e lo Spirito Santo nella volontà del Padre fanno della nostra Chiesa-parrocchia, come delle Chiese disperse in tutto il mondo, piccole e grandi, artistiche e non, il luogo di Dio e del suo amore misterioso spartito gratuitamente con tutti e con ciascuno. Perciò, ogni qual volta che entriamo nella Chiesa-parrocchia, per celebrare i divini misteri soprattutto per rinnovare la Passione, morte e resurrezione di Cristo (S.Messa), nella grazia dello Spirito Santo, noi siamo rigenerati e riconciliati in lui, se, pentiti ed obbedienti alla sua chiamata, umilmente camminiamo insieme con lui sulle strade del mondo come testimoni della sua resurrezione.

La nota caratteristica, caro cristiano parrocchiano, della Chiesa-parrocchia è la gioia dell’alleluia che significa partecipare alla libertà del Risorto. In essa (alleluia) è contenuta la nostra fede, la nostra speranza e l’amore come figli adottivi di Dio, proprio per la fede in Gesù. Entrando in Chiesa, noi andiamo oltre il crocifisso, per incontrare il Risorto, vivente nel Tabernacolo sotto la specie del pane.

Il saluto con cui il celebrante ci accoglie è identico a quello rivolto da Pietro ai primi cristiani: “Pace a voi tutti che siete di Cristo” (1 Pt.5,14).

Nasce il Cristo Risorto dopo il Cristo crocifisso. Inizia “un nuovo cammino”, una dimensione ed un’esperienza diversa con il Figlio di Dio; cioè inizia la stagione del “Beati quelli che non hanno visto eppure credono” (Gv.20,29).

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