L’uomo in cerca del centro dell’Universo e della Storia

Molti e svariati sono i modi di leggere e di definire l’uomo, ma uno solo è quello vero, giusto e perfetto. Molti e svariati sono i modi di leggere Cristo, ma Cristo è uno solo. Uno solo è il modo di leggerlo, di conoscerlo, di annunciarlo “luce del mondo e sale della terra” (Mt 5,14; 13): la Chiesa di Cristo da lui fondata su Pietro e sugli Apostoli uniti al fondamento della Chiesa.

Il compito di Pietro è di confermare i suoi nella fede. Attraverso la Chiesa Cristo s’attendò tra noi uomini.
Tuttavia il problema del riconoscimento di Cristo, annunciato, testimoniato e vissuto dalla Chiesa, tormentata da quasi duemila anni dagli uomini di tutti i tempi, dentro e fuori dell’area ecclesiale perché le ottiche con cui si cerca differiscono notevolmente fra loro, pur avendo Cristo dato alla Chiesa carismi speciali e pur avendo posto la sua tenda nella terra degli uomini, della loro umanità, della loro avventura, delle loro speranze, dei loro mali morali, delle loro guerre, del loro sangue. Anzi, ha versato il proprio insieme al sangue degli innocenti di tutte le epoche più tragiche e sanguinarie della storia, per collocarsi vittima d’espiazione e di riconciliazione presso il Padre in vece di tutti gli uomini anche se “condannato senza colpa”.

Egli si è posto al “Centro del Cosmo e della storia”, come strada di Dio verso l’uomo e come via dell’uomo verso Dio, nella cui dimora è attesa come il figlio prodigo della parabola per essere reintegrato nella qualità e nel ruolo di figlio adottivo secondo il disegno originario di Dio. Praticamente si tratta di una rinascita, o meglio di una nuova creazione, perciò farò sempre riferimento alla natività di Gesù. Ogni altra composizione di luogo sul natale di Cristo, che si presenti con ottiche diverse, non fa parte della volontà di Dio, ma dipende dalla volontà umana, che ha ormai dissacrato il gesto più memorabile dei miracoli accaduti fra i mortali e per gli uomini di tutti i tempi. Tutto ciò che l’uomo affannosamente cerca, per essere “completo e realizzato”, si è attuato in Gesù di Nazareth.

La volontà umana di collocarsi al centro dell’universo e della storia con le sole forze e risorse proprie, corroborate dalla scienza e dalla tecnica, è stata delusa nell’esperienza individuale d’Adamo ed Eva e nell’esperienza della torre di Babele, naufragata per sempre nel diluvio universale. E nonostante i tentativi successivi promossi dalla restaurazione del “Regnum hominis” mediante, re, tiranni, imperatori, democrazie laiche, i sacri romani imperi, il medioevo, gli assolutismi del rinascimento, di re cristiani o papi intraprendenti, il capitalismo e il socialismo marxista dell’epoca industriale e tecnologica, il giardino dei miti individuali e degli idoli di massa contemporanei, fiancheggiati dal consumismo e dal benessere, i sanguinosi movimenti del terrorismo nero e rosso, il delinquenziale progetto dell’anonima sequestri, gli spaventosi regni dell’atomica e delle superpotenze grandeggianti e influenti sugli attuali fili della storia, gli insorgenti movimenti neonazifascisti, eredi dell’ultimo conflitto mondiale, i movimenti xenofobi, i nazionalismi, rivela l’impotenza dei figli delle tenebre, che pur astuti non sanno sconfiggere e piegare il “Regnum Dei”, il rapporto col mistero, col Totalmente Altro o Diverso, operante nella storia umana, perché ne fa parte come creatore, redentore e santificatore.
Il presente è Dio. Il futuro è Dio. Perché tutti i tempi e gli uomini e le loro dimore sono redenti da Cristo, al quale tutto appartiene dopo il riscatto al Padre, pagato con la morte e resurrezione.

Perché la sua realtà, tanto innervata e basilare per ogni essere creato, ma soprattutto per ogni persona umana, non è scoperta e vista, accettata e imitata?

Anzi, si riscontra un anticristianesimo dottrinale e morale agguerrito, traducendo Cristo e il cristianesimo nelle mode cristiane più diverse, ma tutte contro l’insegnamento apostolico di Pietro e Paolo e dei loro successori.Cristo non deve rinascere in movimenti d’ispirazione cristiana che poi si dimostrano d’ispirazione troppo umana per essere seguace della divina, troppo politica, sociale, culturale per essere il prolungamento vero dell’incarnazione storica.

La motivazione dipende in larga misura, dall’aver considerato Cristo e la sua opera “secondo gli uomini e non secondo Dio”.
“Nel Cristo e con Cristo e per Cristo”ci sono gli uomini che lui ha scelto e il popolo che lui ha chiamato.Ma questi portano i loro difetti e peccati, la loro logica e la loro assuefazione al divino; tuttavia non è opera di Cristo ciò che è compiuto in nome proprio all’ombra dei campanili, delle cattedrali, delle curie e del vaticano.Ciò che è dell’uomo vecchio non appartiene a Dio e di Cristo.

La Chiesa, se guardata da questo punto di vista, non possiede il Cristo “Centro dell’Universo e della Storia”.Occorre al contrario intercettare la conoscenza di Cristo attraverso la Bibbia, la persona del Cristo, del Vangelo e della Chiesa, che è non solo padre di Giuda e dei peccatori, ma madre anche dei santi, immagine della “città superna” (Manzoni), perché essa è divina nel nascere, nel crescere e nella finalità perché è Cristo diffuso e comunicato nel tempo.

Gli uomini hanno esautorato Cristo a causa dei suoi seguaci “infedeli e incoerenti”, intriganti, egoisti, ladri e assassini, come tutti quelli in cui non v’è la scoperta di Dio. L’uomo cerca un progetto d’esistenza che lo liberi dai limiti e dai mali della materia, dalla morte e dal dolore.Tale progetto è Cristo: 33 anni Cristo, quasi 2000 Giuda.

E’ difficile credere a Cristo, è più facile seguire Giuda, almeno fin sotto l’albero.

Farsi adulti in Cristo – Indice