Centralità di Maria nella conversione dei cuori


Fin dall’inizio dell’evangelizzazione apostolica, Maria svolge i compiti di “Madre del cielo” nei riguardi dei peccatori induriti nel disporre i loro cuori alla conversione. Infatti, perché “piena di grazia” contiene in sè quella grazia che spetta ad ogni uomo affinché egli si abbandoni alla fede, alla speranza, all’amore di Dio in Cristo, Figlio suo e nostro Salvatore.

Maria partecipa, in unione e in comunione a Cristo, alla casualità efficiente ed esemplare perché umile, obbediente, sottomessa, disponibile alla volontà di Dio nei nostri confronti. In lei, ogni cristiano, credente, qualunque uomo ha un posto: il posto che solo il cuore di una madre sa conservare al figlio lontano, al ribelle di Dio, al prodigo come al prodigo del Vangelo, ai crocifissori del figlio suo Gesù “del nostro tempo”.

La sua maternità è vera, attuale, viva, efficiente, premurosa, previdente, provvidente, quotidiana e permanente. Perché Madre nostra, Maria si preoccupa, sul piano spirituale e materiale, di aprirci la porta del cielo. L’ostinazione, la resistenza alla sua maternità soprannaturale, l’incredulità, l’egoismo, l’individualismo, l’indifferenza verso i valori dello Spirito e del fine ultimo, impegnano Maria, la benedetta fra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo seno Gesù, piena di grazia, il Signore è con te.

Da tutto ciò dipende la fortezza di Maria. La santa Madre di Dio prega “per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte”. Siamo lontani da Gesù e Maria quando ci chiudiamo in noi stessi, ci convertiamo al nostro egoismo, al progetto di vita libera e finalizzata al piacere per il piacere; quando la fede in Gesù e nella Chiesa non si alimenta più della Parola di Dio, nell’ascolto umile della legge morale, della confessione, della preghiera umile, obbediente, eucaristica, per costruire la “Cattedrale del quotidiano”.

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