Terza settimana di Quaresima: Domenica

“La tua bontà, Signore, sia con
i buoni e con i retti di cuore”
(Salmo 124,4).

La grazia di Dio sa come convincere i cuori, anche i più duri. Gesù è Maestro in umanità. E’, soprattutto, il Dio fatto uomo, contemporaneo di ogni uomo, d’ogni epoca, d’ogni evoluzione scientifica, filosofica, culturale e tecnologica. Gesù è sempre davanti. Perché l’incarnazione viene dall’alto per elevare e trasformare ciò che viene dal basso. Dio, in Gesù, è il futuro dell’uomo, dell’universo e della storia.

Bisogna lasciarsi sedurre da Gesù, come ha fatto in realtà la samaritana. Occorre scuotere dalla coscienza e dall’intelletto tutti i pregiudizi religiosi ed anticristiani. Il decadimento della dignità umana, persino negli affetti più naturali ed essenziali alla vita di ogni uomo, come sono il rispetto e l’amore verso i genitori, è da ricercarsi nella perdita del senso religioso, nello smarrimento della trascendenza dello spirito umano, nell’accecamento della responsabilità personale davanti alla legge morale, da cui la coscienza trae la sua ragione d’essere, per non cadere nell’irresponsabilità dell’incoscienza (vedi aborto, eutanasia, modificazione genetica ecc..).

Quando l’istinto supera la libertà, l’oscurità della coscienza diventa profonda, abissale. Gesù passa per le strade e per le piazze offrendo la mano di Dio fatto uomo, all’uomo che spesso non sa più misurare la grandezza della sua dignità interiore. E allora precipita nell’abisso dell’atrocità, dell’assurdo, dell’imbarbarimento, dell’istinto, della guerra, della violenza, avendo smarrito il raziocinio, il ben dell’intelletto, per potere capire quanto sia necessario l’incontro, il dialogo, la conversione del cuore, aperto al rispetto dei reciproci diritti e doveri, necessari al bene comune, prima ancora del bene privato.

La samaritana esplode nella domanda di conversione: “Signore, dammi di quest’acqua, ed io non avrò più sete, ne verrò più ad attingere”.

Amen, alleluia,amen.

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