Giovedì dopo le Ceneri

“Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso, prenda la sua croce
ogni giorno e mi segua.
Chi vorrà salvare la propria vita,
la perderà, ma chi perderà la propria
vita per me, la salverà.
Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero,
se poi si perde o rovina se stesso?”
( Lc.9,22-25).

Davanti al pizzico di cenere

Giotto - CrocifissioneNon riusciamo ad immaginare la dimensione del “pizzico di cenere” dopo il nostro disfacimento organico. Tuttavia, quando la vanità ci corrode con l’idea del possedere “un bel corpo”, distinto, originale, affascinante, attraente, suadente e piacevole ai sensi, alla concupiscenza della carne e degli occhi, ci ripetiamo di frequente che tutto ciò che ora costituisce la migliore pubblicità di noi stessi, e che può perfino offrire uno spettacolo sensuale agli occhi degli altri, come suggerisce ed insegna una certa cultura televisiva consumistica, oggi tanto diffusa e altrettanto violenta contro la dignità della persona umana, non resterà traccia alcuna.

Il pensiero di essere davanti a un pizzico di cenere, ora vivente, domani inesistente, ci atterrisce e ci angoscia profondamente. Ci dispiace essere sfrattati da questo corpo! Ma non abbiamo qui una dimora permanente.

Dalla voce della memoria biblica scaturiscono nel cuore alcuni versetti del salmo 38, dove sta scritto: “Solo un soffio è ogni uomo che vive, come ombra è l’uomo che passa; solo un soffio che si agita, accumula ricchezze e non sa chi le raccolga”.

E allora a chi serve il pizzico di cenere? A chi può interessare? A nessuno! Ma non tutto in noi è destinato a diventare cenere. Noi siamo cenere, fango, terra, ma c’è qualcosa in noi che non diventa cenere, perché un soffio pensante, vivente, è lo spirito e l’anima cosciente, consapevole, che sa di morire e di dovere lasciare questo corpo e questo mondo, essendo destinati al regno dello spirito.

Esclamiamo col salmo 39: “Io sono povero e infelice; di me ha cura il Signore. Tu mio aiuto e mia liberazione, mio Dio, non tardare”.

Siamo altri oltre che cenere. Ci attende un’avventura infinita ed eterna, immortale e divina nella beatitudine dell’Essere Trinitario. Non possiamo rifiutarla.

Amen,alleluia,amen.

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