Dalla sua pienezza…

Solo mettendosi dalla parte di Dio si è anche dalla parte dell’uomo-Dio, Gesù di Nazareth. Egli è la strada dell’uomo: “Io sono la via”n (Gv.14,6). Gesù, quindi, detiene la chiave di lettura dell’uomo completo, perché, dice il Signore: “io non guardo ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore” (1 Sam.16,7).

E’ un conforto sapere che Gesù viene e mi conosce. Egli sa cosa voglio, cosa cerco, cosa voglio essere. Egli conosce le mie passioni e i miei istinti, il mio egoismo, l’orgoglio, l’arroganza, la superbia, la sete di verità, di felicità, di successo, di poesia e di gioia per vivere nella pace. Egli conosce quella cellula divina o scintilla d’Infinito che smuove lo Spirito a gettare lo sguardo oltre le povere e grandi cose materiali, malate di caducità e di morte; oltre gli interessi dell’avere successo, possesso, piacere, denaro, sesso, potere, in cerca d’immortalità e di ciò che è essenziale e non transitorio.
Il desiderio di una vita senza fine, di una città e di una civiltà dell’amore, della pace, della giustizia, della fraternità, della verità, sprona l’anima ad investigare oltre le immagini delle cose.

La ricerca costante, affettiva di un popolo d’amici e di una terra di fratelli e sorelle, la volontà di costruire un mondo in cui il rispetto per la dignità della persona umana sia il fondamento delle relazioni interpersonali, umane, sociali, politiche, economiche, religiose, culturali, costituiscono il tessuto connettivo della convivenza multirazziale e multiculturale dei popoli. Non si tratta di un’umanità immaginaria, bensì di Cristo: “Chi di voi mi può accusare di peccato? (Gv.8,46)….Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra” (Gv.8,7).

Ecco la pienezza divina che perfeziona la pochezza e la debolezza umana fino ad elevarla alla divina perfezione: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste che è nei cieli” (Mt.5,48).

E’ possibile questo disegno di un mondo nuovo se attingiamo dalla pienezza di Cristo. Cristo cambia l’uomo senza sovvertire l’ordine sociale.

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